Con l’accusa di “cospirazione contro lo Stato e di diffusione di notizie false” sono nove i preti nicaraguensi che si trovano rinchiusi nelle prigioni del Nicaragua. Ma per la verità costituiscono soltanto la punta dell’iceberg di una persecuzione impietosa ai danni della Chiesa cattolica che viene accusata dal presidente Daniel Ortega persino di preparare un colpo di Stato ai danni del governo. Sono almeno 60 i religiosi e le religiose che hanno lasciato il Paese scegliendo l’esilio o perché espulsi come le sedici suore di Madre Teresa. Il vescovo Alvarez è ormai da mesi agli arresti domiciliari.
A chi lo accusa di non rispettare i diritti più elementari del popolo nicaraguense e la libertà della Chiesa cattolica, il presidente nicaraguense risponde denunciando la totale mancanza di democrazia all’interno dell’organizzazione ecclesiastica! Si tratta di persecuzioni e accuse che, guardate nella trasparenza del Vangelo, dicono della fedeltà della comunità cristiana che cerca di seguire il suo maestro. Quella del Nicaragua è una chiesa martire che oggi illumina la strada per tutta la Chiesa universale.