Monsignor Marco Salvi, vescovo ausiliare dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, delegato dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti alla valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici, ha partecipato a Firenze, presso il Museo dell’Opera del Duomo, lo scorso 23 febbraio, all’inaugurazione della mostra ‘Le tre Pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa’, organizzata in occasione dell’incontro “Mediterraneo, frontiera di pace”, che vede riuniti oltre 120 vescovi e sindaci dei Paesi dell’area del Mediterraneo.
Verso le celebrazioni per il V centenario della morte del Perugino
La partecipazione della Chiesa di Perugia a questo significativo evento culturale fiorentino segna un’ulteriore tappa di preparazione al V centenario della morte del Perugino (1523-2023), che sarà celebrato in Umbria il prossimo anno con una serie di iniziative di rilevanza internazionale con il coinvolgimento di diversi siti storico-artistici ecclesiastici come il Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia.
La mostra ‘Le tre pietà di Michelangelo’, curata da Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento, Claudio Salsi, direttore dell’Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici, e da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo, è un progetto che vede eccezionalmente coinvolti i Musei Vaticani, il Museo dell’Opera del Duomo, il Museo Novecento di Firenze, il Castello Sforzesco di Milano e le istituzioni dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Comune di Firenze, Comune di Milano e Fabbrica di San Pietro. Per la prima volta quest’importante esposizione mette a confronto, nella sala della Tribuna di Michelangelo del Museo, l’originale della Pietà Bandini, di cui è da poco terminato il restauro, e i calchi della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini provenienti dai Musei Vaticani.
Le parole di mons. Salvi
Il commento del vescovo ausiliare di Perugia. “La mostra, frutto di significative sinergie tra diverse ed importanti istituzioni museali e culturali – commenta monsignor Marco Salvi – è un’opportunità unica per comprendere l’elevato valore spirituale delle opere d’arte e, come ci ha ricordato l’arcivescovo di Firenze , il cardinale Giuseppe Betori, tra le immagini più significative che lungo i secoli hanno dato forma alla figura di Maria nel cuore dei credenti c’è senza dubbio la Pietà, il corpo di Gesù deposto dalla croce e accolto dalla Madre tra le braccia.
L’analisi del messaggio e del significato delle Tre Pietà, ci invita a riflettere, così come ci ha indicato Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani, sulla necessità che si è sempre avuta di riprodurre i grandi capolavori della fede e dell’arte per la loro divulgazione divenendo degli straordinari mezzi di evangelizzazione e di trasmissione di valori spirituali”.
“La mostra fiorentina – precisa il vescovo ausiliare di Perugia – coglie in pieno l’essenza delle parole pronunciate da Papa Francesco il scorso 17 febbraio: ‘Il lavoro artistico completa, in un certo senso, la bellezza della creazione e, quando è ispirato dalla fede, rivela più chiaramente agli uomini l’amore divino che ne è all’origine’ e la splendida sinergia tra istituzioni è un modello importante che come Archidiocesi vogliamo tenere presente anche in vista delle celebrazioni del V centenario della morte di Pietro Perugino che ricorreranno nel 2023”.
“Il grande obiettivo che dobbiamo perseguire – osserva monsignor Salvi – è quello di creare iniziative che permettano di comprendere il significativo ruolo che le opere d’arte hanno avuto da secoli nella trasmissione della fede. Esse nascono al servizio della fede e noi non dobbiamo limitarci ad uno sguardo superficiale o solamente estetico, ma dobbiamo saperne cogliere l’essenza e il messaggio: è un compito che deve impegnarci pastoralmente come comunità ecclesiale anche in questo periodo di cammino sinodale”.