Pubblichiamo il messaggio alla diocesi del Vescovo Pellegrino Tommaso Ronchi in occasione del Natale.
Fratelli e sorelle di questa amatissima Chiesa diocesana, Betlemme è il luogo a cui, da duemila anni, specialmente a Natale, sono rivolti gli occhi di tutti i cristiani. La rappresentazione del presepe, che la tradizione popolare ha diffuso in ogni angolo della terra, ci aiuta a meglio riflettere sul messaggio che da Betlemme continua ad irradiarsi per l’intera umanità. In una misera grotta contempliamo un Dio che per amore si fa bambino. Egli dona a chi lo accoglie la gioia, ai popoli la riconciliazione e la pace. Eppure, quanto pianto, quanto sangue innocente, quanta barbarie! Gesù ha pianto per coloro che non lo accolsero e non lo riconobbero, la storia sembrerebbe ripetersi, ma il “messaggio” che scaturisce ancora una volta da quella grotta è sempre vivo ed attuale: Gesù è venuto a portare un fuoco tutto speciale, non quello delle armi e della lotta, ma quello dell’amore reciproco e del perdono. Un grande messaggio di pace e di speranza! E Natale, fratelli! “Dio si è fatto uomo nascendo bambino”: quanti lo sanno? Quanti lo conoscono dopo duemila anni? E’ Natale: “Il Signore ha manifestato la sua salvezza”: l’umanità ne sente il bisogno? La cerca? La vuole, la sperimenta? Ecco alcune domande fra le tante che vengono spontanee davanti al presepio e che interpellano credenti e non credenti! La festa del Natale dura un giorno, ma l’evento, per chi l’accoglie, prolunga la festa, che nasce dalla certezza di avere Dio-con noi! E ogni Natale può rinnovare lo stupore di questo incontro fra Dio e l’uomo, fra il Creatore e la sua creatura, fra il cielo e la terra, fra l’eternità e la storia. Stupendo incontro che si fa mirabile scambio: “Dio che si è fatto uomo, affinché l’uomo diventasse Dio”! Nel Natale dell’uomo-Dio comincia la meravigliosa storia di noi-figli di Dio nel Figlio. Verità di Dio e verità dell’uomo si illuminano a vicenda: “In realtà soltanto nel Mistero del Verbo Incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo” (Gaudium et Spes, 22). Di qui l’esortazione augurale propria del Natale: “Riconosci, cristiano, la tua dignità”! Ma è altrettanto vero che con “L’Incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo” (GS, 22). Di qui il significato e l’impegno tipicamente natalizi, che la tradizione esprime nei doni: Gesù è il dono di Dio agli uomini perché gli uomini si accolgano l’un l’altro, come un dono! In questo senso “Buon Natale” per tutti da parte mia ed anche un felice Anno nuovo e lo sarà se dal Natale si spanderà più luce di verità su tutti gli uomini e sui loro rapporti di solidarietà e di pace. Saluti ed auguri fraterni a tutti con la mia benedizione, in modo particolare ai malati, sia a casa che in ospedale, alle persone anziane, a quanti vivono in solitudine. Una benedizione tutta particolare ai bambini ed alle mamme in attesa di un bambino! A voi tutti chiedo la carità di una preghiera per me perché sia un fedele e generoso “apostolo di Cristo” in mezzo a voi. Un saluto ed una benedizione ai nostri cari sacerdoti che sono missionari nel Perù!