Venerdì 1 e sabato 2 ottobre si è svolto a Spello il convegno “Carlo Carretto a cent’anni dalla nascita (1910-2010)”, promosso da Comune di Spello, diocesi di Foligno, Azione cattolica italiana, Piccoli Fratelli del Vangelo, Piccoli Fratelli di Jesus Caritas e Istituto Paolo VI. Una due giorni ricca di contributi che hanno permesso di approfondire la vita di un uomo, un laico “critico” profondamente “innamorato di Dio”, capace di coniugare il “frenetico attivismo” e il deserto, l’azione e la contemplazione. Le relazioni del convegno hanno, invece, delineato la vita e la spiritualità di fratel Carlo dalla sua formazione a Torino alla vita a Spello, dove morì il 4 ottobre 1988.
Ne è emersa una figura di uomo con una profonda unità spirituale, una “terribile e totalizzante fede” usata come metro di confronto e giudizio su ogni cosa e ricercata in tutte le esperienze vissute: la Gioventù di Azione cattolica (la Giac), l’esperienza come insegnante e direttore didattico nel mondo della scuola e la vita tra i Piccoli Fratelli, prima eremitica nel deserto del Sahara e poi nella fraternità di Spello. Le numerose testimonianze che hanno caratterizzato e reso più familiare la due giorni hanno dimostrato che la traccia di ogni persona è nelle relazioni che ha costruito, relazioni autentiche che superano il tempo e le distanze.
All’interno delle celebrazioni si è riaperto il convento di San Girolamo restaurato dopo il terremoto del 1997 che portò all’abbandono dei locali da parte della fraternità dei Piccoli Fratelli. All’evento sono intervenuti: il sindaco di Spello, Sandro Vitali, l’assistente generale di Ac mons. Domenico Sigalini, il Vescovo di Foligno, mons Sigismondi; il segretario nazionale di Ac Luigi Borgiani e i presidenti di Ac di oggi (Franco Miano) e di ieri (Luigi Alici), l’ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e fratel Gian Carlo. La nuova destinazioneIl complesso, di proprietà del Comune di Spello, è stato dato in gestione dall’Ac italiana che ne vuole fare “un polmone spirituale, una sorta di laboratorio dello spirito e della formazione, dove è perennemente accesa una luce di contemplazione, di studio, di maturazione vocazionale e formativa, capace di far incontrare la Parola e la coscienza”. Come detto dal presidente Franco Miano, “è un’ opera da costruire insieme, un luogo di: memoria, di una persona, fratel Carlo, per la quale ringraziamo il Signore; di tempo, per ridire e rivivere la fede a misura dei tempi nei quali viviamo; di stile semplice ed essenziale; e di profondità, per una ricerca seria e incessante di vita personale e comunitaria”.
All’Azione cattolica, ha ricordato mons. Sigismondi, “è affidato il compito di illuminare e custodire questo luogo con l’esperienza e la competenza che vi caratterizza”. La serata inaugurale è terminata con la visita dei locali e della mostra permanente dedicata alla vita di Carlo Carretto e con un breve momento di silenzio e preghiera, sulla sua tomba, dove è stata collocata una pianta di ulivo segno da un lato, del desiderio dell’Azione cattolica di radicarsi nel territorio umbro e, dall’altro, dell’impegno di “coltivare” la fede seguendo, nella storia di ogni giorno, il percorso spirituale tracciato da fratel Carlo.