La Caritas illustra le nuove disposizioni sull’immigrazione

Si attende la proroga per l'11 novembre

Si è tenuta giovedì 26 settembre, presso il Centro pastorale di Santa Maria degli Angeli, la serata informativa promossa dalla Caritas diocesana in relazione alle nuove disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione. Una quarantina circa i presenti che hanno potuto beneficiare dell’intervento chiarificatore di Vincenzo Ferzoco, responsabile dello Sportello polifunzionale della Prefettura, Ufficio territoriale di Governo, vale a dire dello strumento deputato ad occuparsi delle pratiche per la regolarizzazione degli immigrati nel nostro ambito provinciale. Le più recenti norme legislative consentono infatti la regolarizzazione dei rapporti di lavoro con cittadini extracomunitari – privi dell’apposito permesso di soggiorno per lavoro – che, nei tre mesi antecedenti l’entrata in vigore della legge siano stati occupati sia come domestici con mansioni di assistenza a persone non autosufficienti o di sostegno al bisogno familiare (legge n. 189, del 30 luglio 2002), sia come dipendenti non domestici (legge n. 195 del 9 settembre 2002). In entrambi i casi è previsto che, per la regolarizzazione, il datore di lavoro denunci la sussistenza dal rapporto di lavoro alla Prefettura, Ufficio territoriale di Governo, inviando la dichiarazione di legalizzazione tramite ufficio postale, pagando un contributo forfettario pari all’importo trimestrale corrispondente al rapporto di lavoro dichiarato, senza aggravio di ulteriori somme a titolo di penale e interessi. “Permangono tuttavia delle gravi incertezze, perché la legge di conversione è ancora al vaglio: si attende in particolare la proroga, prevista per l’11 novembre, per la regolarizzazione dei lavoratori dipendenti, nonché la possibile estensione della normativa anche agli immigrati formalmente espulsi che non abbiano però ancora abbandonato l’Italia”. Così Giocondo Leonardi, direttore della Caritas diocesana, che denuncia con preoccupazione il fatto che i lavoratori extra-comunitari non siano affatto tutelati, dal momento che i datori di lavoro sono liberi di licenziare gli immigrati del cui servizio hanno sino ad ora usufruito senza per questo essere penalmente perseguibili. “E’ nostro precipuo intento, come Caritas, di fare appello al senso di giustizia: rappresenta infatti un dovere morale permettere la regolarizzazione di quanti hanno badato ai nostri anziani, ai nostri figli, alle nostre case e del cui lavoro si è beneficiato”. A quanti desiderino maggiori informazioni circa le norme concernenti la regolarizzazione e la compilazione dei moduli ad essa relativi, ricordiamo che possono rivolgersi, in orario di ufficio, ai Centri di volontariato sociale presenti nel territorio: Assisi (075.81.68.75) dal lunedì al venerdì ore 9-12; Bastia (075.800.53.02) dal lunedì al venerdì ore 9.30-12.30; Gualdo Tadino (075.91.02.61) dal lunedì al sabato ore 9.30-12.30 e Nocera (0742.815.00.11) dal lunedì al venerdì ore 15-18.

AUTORE: Elena Lovascio