Quattrocento congressisti provenienti da 98 paesi hanno partecipato ai lavori del congresso internazionale sulla Parola di Dio, svoltosi a Roma dal 14 al 18 settembre scorso, che sono stati aperti dalla cerimonia dell’intronizzazione della Bibbia, per discutere e riflettere sulla Sacra Scrittura. Il card. Kasper ha evidenziato lo stretto legame tra gli studi biblici e l’ecumenismo, perché la collaborazione tra le Chiese parte essenzialmente dalla comune base rappresentata dalla Bibbia. ‘Il movimento biblico fu determinante anche per lo sviluppo di quello ecumenico, sorto nello stesso momento e promosso energicamente dal concilio ‘ ha ricordato ‘ Non ci concentriamo solo su quello che ora condividiamo nella fede e possiamo fare insieme, ma anche sugli sforzi che potremmo compiere per far maturare la comunione ecclesiale già esistente ma incompleta fino alla sua pienezza’. La vita della Chiesa centrata sulla Sacra Scrittura, sull’ascolto e lettura diretta dei testi biblici, sulla lectio divina: sono queste, infatti, le priorità, per proseguire nel cammino di diffusione della Bibbia attraverso la riscoperta e l’incentivo di forme comunitarie di lettura nel costruire un giusto rapporto tra esegesi e pastorale biblica e nel favorire studi e mezzi concreti di preghiera comune tra le varie confessioni cristiane. In questo cammino rilevante è l’apporto dei vescovi, che si sono fatti già promotori della creazione di centri di pastorale biblica, di pubblicazione di documenti, della lettura della Bibbia in chiesa e dell’ascolto e proclamazione della Parola nelle rispettive comunità. Conoscenza della Bibbia che sta guadagnando il giusto posto anche nella vita delle Chiese di recente formazione, come quella africana o asiatica, con lo sviluppo di comunità cristiane di base nate a seguito della lettura comune della Scrittura. Il card. Martini, parlando dell’animazione biblica della pastorale, si è soffermato sull’esperienza della lectio divina che è alla base di tutto e dà il metodo di fondo per tutta l’animazione successiva. ‘Si tratta ‘ ha detto – di mettere di fronte al testo chi legge e medita con una spiegazione semplice che ne colga le valenze fondamentali e il messaggio, che valga ad interpellare chi legge e a spingerlo a pregare’. Una sorta quindi di dialogo di fede e di speranza, di pentimento e di intercessione. ‘Personalmente ‘ ha aggiunto il card. Martini ‘ mi sono sempre sforzato di far praticare anche ai più semplici fedeli questo tipo di lettura della Bibbia senza troppe complicazioni di metodi’. Animazione che è passata attraverso le scuole della Parola, le settimane di meditazione serale su un personaggio o libro biblico, le catechesi alla radio o televisione. ‘Sono convinto che occorra innanzi tutto insegnare alla gente un metodo semplice e mnemonicamente ritenibile come la triade: lectio, meditatio, contemplatio. Un metodo pastorale quello centrato sulla lectio divina che mi auguro venga attuato e divenga esercizio comune a tutti i cristiani, anche perché esso costituisce un antidoto efficace all’ateismo pratico delle nostre società soprattutto in Occidente e può essere un fermento di comunione anche in rapporto alle grandi religioni dell’Est del nostro pianeta’.
La Bibbia tra Chiesa e mondo
Roma. Congresso internazionale sulla Parola di Dio: tra gli argomenti presi in esame il legame tra Bibbia e ecumenismo e l'animazione biblica della pastorale
AUTORE:
Elisabetta Lomoro