Itinerandum: per continuare il cammino giubilare nel territorio

Una guida delle strutture d'accoglienza

L’arcidiocesi di Spoleto-Norcia è stata meta, nello scorso Giubileo, di un incredibile numero di visitatori, pellegrini o turisti. Da una parte l’incanto della natura, in questo “angolo dell’Italia centrale ove l’arte, la storia, la natura incontaminata trovano un punto di sintesi unica”; dall’altra il suggestivo richiamo dei nostri santi e dei loro santuari, Norcia, Spoleto, Cascia, Roccaporena, accanto ad Assisi, che sentiamo ugualmente vicina poiché le tracce di Francesco sono numerose anche in questa Spoleto ove egli ebbe la famosa conversione. Tutto questo è stato possibile grazie anche alle strutture di accoglienza messe in atto dalla arcidiocesi per un turismo meno costoso ma pur sempre dignitoso, per le categorie dei meno abbienti o addirittura poveri. Sempre, tuttavia, turismo di qualità. E’ quanto ha detto mons. Fontana, nostro arcivescovo presenziando, martedì 27 marzo, in S. Ponziano, la presentazione della nuova Guida alle varie strutture di accoglienza, ora a disposizione di quanti vogliono continuare nel cammino giubilare, cammino di pace, di silenzio e di conversione. La Guida, dal titolo facilmente comprensibile “Itinerandum”, ha come logo un fiore a cinque petali: esso sta a “rappresentare questo nostro ‘territorio sempre pronto a meravigliare, a stupire ed a sbocciare'”. Un territorio che invoglia a tornare: “Itinerandum”, così vicino a “Iterandum”, quasi a indicare la necessità del ritorno per un cammino sempre più in profondità. La vita spirituale non può accontentarsi di qualche momento episodico, non si va una volta solo alla sorgente! “La costruzione delle varie strutture – ha ricordato mons. Arcivescovo – ha significato anche oltre 200 posti di lavoro; ed ora ci sono anche le esigenze della gestione”. Un messaggio lanciato alla città, perché chi di dovere non abbia a disinteressarsi ancora del problema della disoccupazione, soprattutto giovanile. Non che ci sia mai stata una mira di carattere commerciale: quel che si è voluto, invece, è stato di offrire un’occasione sicura e allettante di vita spirituale: “Di chiostro in chiostro”, come ha detto il consigliere comunale Andreani, ringraziando a nome del Comune, e annunciando il primo percorso ufficiale fissato per domenica 1 aprile. Ci ha fatto poi grande piacere l’intervento di mons. Arduino Bertoldo, vescovo di Foligno, con il suo vicario generale: due Chiese sorelle, ugualmente toccate dai nostri Santi, ugualmente in cammino sulla strada del Regno. Molto interessante il video curato dalla Mediaform spoletina e illustrato da Maria Adele Salvatori, colei cui si debbono i migliori media del nostro Giubileo. Nove tappe: monasteri o antiche abbazie, come S. Ponziano a Spoleto, S. Antonio a Norcia, S. Lucia a Trevi, S. Maria del Monte a Bevagna. Qui hanno ancora stanza le antiche comunità claustrali, rispettivamente Canonichesse Lateranensi a Spoleto, Benedettine a Norcia, Trevi e Bevagna. E poi le due antiche abbazie, dei SS. Felice e Mauro, in Val di Narco e di S. Eutizio in Val Castoriana, facilmente raggiungibili da Spoleto la prima e da Norcia la seconda. Infine la “Margherita” in Roccaporena, casa di accoglienza a cura dell’Opera di S. Rita e la casa di Villamagina, struttura recente, a seguito del terremoto del 1997, attualmente sede del Centro parrocchiale e in grado di ospitare gruppi autogestiti di 30-40 persone. Percorso ideale che si snoda da Spoleto verso la parte montana (Norcia, Roccaporena, Sellano), come pure verso la pianura (Trevi e Bevagna). Gioverà ricordare poi che a due passi da Spoleto è il Monteluco, con i suoi eremitaggi e la Basilica benedettina di S. Giuliano, fondata intorno al 528, come pure, sulla vetta, la chiesetta di S. Caterina, ceduta dai benedettini ai francescani circa il 1218: qui Francesco volle un suo romitorio, attualmente convento, destinato soprattutto per giovani probandi. Ha scritto Giovanni Paolo II di S. Benedetto: “Nutrito delle certezze della fede, riaffermò la forza di un cristianesimo maestro di dignità morale, di libertà spirituale ed insieme artefice di vita”. Proprio così: dignità morale, libertà spirituale, sete di vita: è il percorso del nostro “Itinerandum”.

AUTORE: Agostino Rossi