Si è tenuto all’Istituto Serafico di Assisi, nelle giornate di venerdì e di sabato 6-7 aprile, il 35° congresso nazionale del Cnis: l’associazione per il Coordinamento nazionale degli insegnanti specializzati e la ricerca sulle situazioni di handicap, fondata nel 1982 e attualmente presieduta da Daniela Lucangeli, ordinario di Psicologia dello sviluppo presso l’Università di Padova.
Tema del congresso era “Quando educare è più difficile: l’intelligenza nelle nostre mani”. L’evento ha coinvolto un centinaio di relatori e oltre 350 operatori del settore, perlopiù docenti di scuole di ogni ordine e grado, ai quali ha saputo offrire non solo conoscenze, ma anche occasioni di interazione e di scambio, sollecitazioni e rinvigorite motivazioni.
Il convegno e le 10 sessioni parallele hanno messo in evidenza che attraverso l’attività educativa si può ottimizzare al massimo la “plasticità cerebrale” di un bambino, a condizione che siano applicate da operatori competenti, con metodologie di intervento rigorose e validate scientificamente e con strumenti e tecnologie adeguate.
Il tutto nell’ottica di una riflessione ampia sui Bes, i “bisogni educativi speciali” manifestati da quegli alunni che presentano difficoltà e che richiedono interventi individualizzati, non obbligatoriamente supportati da una diagnosi medica e/o psicologica, ma comunque riferiti a situazioni di criticità tali da prefigurare un intervento mirato e personalizzato.
Gli operatori del Serafico impegnati nel settore dei Disturbi specifici dell’apprendimento hanno presentato cinque relazioni. È stata l’opportunità per fare un primo bilancio dell’attività, con quasi 400 trattamenti riabilitativi e 300 interventi educativi erogati nel solo 2017, con specifici elementi sul potenziamento della matematica, sulle strategie creative per la comprensione del testo scritto, sulle diverse metodologie dell’intervento logopedico, sui risultati di uno studio longitudinale condotto in una scuola dell’infanzia per la prevenzione dei disturbi specifici dell’apprendimento e sulle le problematiche dei disturbi del comportamento.
Nelle conclusioni a due voci della prof.ssa Dianora Bardi (associazione Centro studi “Impara digitale”) e della prof.ssa Daniela Lucangeli (direttrice scientifica del Polo apprendimento), fermo il richiamo alla responsabilità dell’educare con competenza, e al dovere etico che impone di accompagnare nel percorso di crescita con tutte le conoscenze e gli strumenti necessari, con realismo e nella verità.
La sfida educativa odierna si allarga peraltro agli orizzonti introdotti dall’uso del digitale, il cui immenso potenziale genera a volte disorientamento, a volte reali rischi, con effetti tanto più dannosi se l’adulto abiura al suo ruolo di educatore.