di Tonio Dell’Olio
A molti sembrerà una notizia marginale rispetto a tutto ciò che si muove e ci preoccupa oltre i confini di casa nostra.
Eppure la scelta di due società di serie A, Fiorentina e Cagliari, di costruire un campo sportivo in erba sintetica di calcio a 5, provvisto di spogliatoi e tribune, a Betlemme, è un segno di speranza. Soprattutto considerando la missione dello sport di promuovere l’incontro tra i popoli e costruire la fiducia e un clima di pace.
Quel campo sportivo è la realizzazione dell’impegno assunto dalle due società per ricordare nei fatti Davide Astori, giovane campione che ha sempre giocato pulito e ha vissuto lo sport come segno di incontro e mai di scontro.
Assist For Peace, progetto internazionale che promuove il sogno dell’integrazione in Israele e Palestina, conta in questo modo di favorire la conoscenza e l’incontro tra giovani arabi palestinesi ed ebrei israeliani non attorno al tavolo del confronto delle idee ma nella frequentazione congiunta dello sport.
Perché è soltanto attraverso la conoscenza dell’altro che si superano le paure irrazionali del diverso; e interagendo con lui si scopre che l’altro magari è un “avversario”, ma mai un nemico.