Sabato 30 maggio, presso il palazzo vescovile di Città di Castello, s’è svolta l’ultima lezione del corso di formazione politica e sociale della diocesi ‘Agorà’. Nel corso delle lezioni sono stati proposti nuovi modi di pensare l’economia e le regole del mercato globale, tentando di riportare al centro del dibattito politico la persona e alcuni temi fondanti della dottrina sociale della Chiesa. L’ultima lezione, moderata da Rossella Tricarico, ha riguardato specificamente il tema ‘Risparmio, finanza e giurisdizione’ sul quale Sergio Bistoni, presidente della Cassa di risparmio di Città di Castello, ha sviluppato un interessante ed appassionato intervento, volto ad evidenziare gli stretti rapporti che intercorrono da ormai più di un secolo tra banca e territorio. Bistoni s’è soffermato sull’importanza dell’idea di bene comune e sulla necessità di far cooperare concretamente le varie forze produttive ed i singoli cittadini per uno sviluppo che non escluda, ma, al contrario, porti a frutto tutte le potenzialità e le risorse delle nostre zone. Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno denunciato con forza la progressiva perversione dei rapporti tra alcuni istituti finanziari e grandi imprese multinazionali, che hanno rinunciato all’importante missione di lavorare per il bene della collettività. Di fatto però la singolare storia degli enti creditizi umbri ha permesso uno sviluppo differente dei rapporti banca-impresa-cittadino, facendo sì che l’obiettivo primario di tutti, ed in particolare della Cassa di risparmio di Città di Castello, fosse la promozione di progetti mirati alla crescita del territorio, e non l’arricchimento a breve termine. È seguita poi la relazione di Alessandro Pazzaglia, dottorando presso l’Università di Macerata, sul rapporto tra finanza e giurisdizione. Il relatore s’è soffermato in particolare sul tema della tutela del cliente tramite i fondi per le vittime di frodi finanziarie e sulla class action, inserita nell’ultima finanziaria del governo Prodi per il 2008, ma mai completata con un regolamento attuativo. È emersa la necessità di superare il livello della mera tutela formale, per strutturare un rapporto tra istituti di credito e cittadini fondato sulla fiducia reciproca, indispensabile per rimettere in moto anche i più elementari processi economici. Il corso di quest’anno s’è dunque chiuso con un dibattito che ha confermato come le finalità della scuola fossero la promozione di un dialogo tra tutte le forze del territorio, capace di calare istanze generali nelle dinamiche complesse dei rapporti economici a livello locale: dal De civitate Dei ai rapporti tra banca e territorio, il cammino di Agorà ha saputo dimostrare che si può davvero vivere da cristiani nella società e renderla concretamente e quotidianamente più cristiana. La stessa scuola di politica Agorà dà quindi appuntamento al 2010 con un programma già definito e pubblicato sul sito www.agoracastello.org.
Investire per fare crescere il territorio
La scuola diocesana di politica Agorà si chiude con una riflessione sulla finanza etica
AUTORE:
Anna Ascani