Rinunciare a internet per un giorno? Panico!… È questa modernità che rende liberi? Ne hanno riflettuto una giornalista, uno scrittore e un’esperta di comunicazione nell’ultimo incontro di Nova Civitas a Orvieto.
Maria Rita Valli, direttrice del settimanale La Voce, ricorda che più della metà degli italiani crede alle “bufale”. Chi lavora nell’informazione dovrebbe essere filtro tra realtà e finzione, perseguendo la verità. Per raggiungere lo scopo bisogna ricordare alcune parole chiave: l’infoetica, indicata da Benedetto XVI, comprende princìpi e valori che devono guidare soprattutto i proprietari dei mezzi di comunicazione sociale e gli editori, spesso soggetti a interessi aziendali ed economici, a scapito della dignità delle persone. Un principio cardine della vita democratica è il pluralismo delle voci, da qui l’importanza di salvaguardare la piccola editoria legata al territorio. Altra parola chiave è la coscienza critica, cioè la capacità di leggere e filtrare attraverso intelligenza e cultura.
Stefano Diana, autore del libro Noi siamo incalcolabili, introduce al fenomeno della crescita degli algoritmi generati da computer per modellare la realtà, attraverso la matematica e la statistica, scienze messe in campo per esemplificare fenomeni complessi come quelli umani e per costruire strutture sociali nel mondo reale.
Se il progresso si affida a macchine che forniscono al mondo economico e alla politica modelli semplificati di esseri estremamente complessi, è inevitabile andare verso modelli distruttivi. La vera modernità è recuperare quell’empatia che ha permesso l’evoluzione e che si realizza soltanto nei rapporti tra persone in carne e ossa. Recupere il corpo, guardarsi negli occhi: unico modo per comprendere il prossimo. Per questo i social, in quanto astrazione, creano l’illusione di una conversazione, ma si riducono a simulatori di sentimenti, aumentando la solitudine.
Per dare concretezza a questo dibattito Nova Civitas lancia la prima Giornata della disconnessione per il prossimo 14 aprile. Barbara Bucari, esperta di comunicazione, insieme alla coordinatrice suor Maria Luisa, ha formalmente avviato i lavori. La Giornata sarà una sorta di digital detox. Saranno organizzati tavoli di dialogo reale tra vari protagonisti della vita della città, per devolvere alla medesima il frutto della disconnessione.