Incontro ecumenico sul Creato. Un modo per salvare il mondo c’è

“Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme! Sal 133(132),1 ”. Quale modo migliore di iniziare se non quello di citare il salmista che ci ricorda che è bello e dolce che i fratelli stiano insieme e, aggiungiamo noi, in grazia di Dio. Con questo spirito e con questo amore fraterno, con questa voglia di amarci reciprocamente e di costruire qualche cosa insieme è stato fatto l’incontro di martedì 1° ottobre ad Olmo su “Ecumenismo e Tempo della Creazione”. Ci siamo incontrati con diverse denominazioni cristiane per parlare insieme, in questo Tempo della Creazione, di quello che può significare per tutti noi il passo di Rm 8, 19-25.

Il tema del mese del Creato

Abbiamo subito trovato un terreno fertile di dialogo e di confronto perché “sperare e agire con la creazione”, tema di tutto questo mese del Creato, non è un argomento che può essere affrontato singolarmente, bensì un tema che avvolge la nostra stessa vita e la sopravvivenza di un intero mondo così come ci è stato consegnato e come noi, con la consapevolezza di aver ricevuto un dono da custodire, dobbiamo essere pronti a consegnarlo alle generazioni future.

Ciascuno è chiamato ad operare per il bene comune

In questo incontro, con le domande poste dal diacono Stefano Tenda, che ha fatto da moderatore, si sono susseguiti gli interventi dei fratelli che hanno partecipato e che hanno preso la parola a nome delle rispettive comunità. Il saluto introduttivo è stato portato dal vicario generale della diocesi don Simone Sorbaioli che ci ha esortato a prendere in mano le nostre responsabilità di battezzati quali custodi e amministratori di questo bene prezioso che è la nostra casa comune, per cui tutti e ciascuno, siamo chiamati ad operare affinché le generazioni che ci succederanno possano trovare un posto ameno dove vivere e non una landa desolata su cui piangere.

Uso consapevole delle risorse umane

Padre Petru, parroco della Chiesa Ortodossa Romena di Perugia, ci ha esortato a vivere come “esseri umani” e non come “averi umani”, cristiani cioè che si conformano al mondo e bramano potere e successo quando dovremmo invece riflettere sulla nostra capacità di distruzione che si può spingere fino alla autodistruzione. I cristiani non devono mirare al possesso, semmai all’uso consapevoli di tutte le risorse che ci sono state messe a disposizione per un fine di benessere, non solo della generazione attuale, ma di tutte le generazioni future.

Il mondo, la nostra casa, ha bisogno di noi

Antonella Violi presidente del consiglio della Chiesa Valdese di Perugia ci ha esortato a fare come il figliol prodigo che ritorna alla casa del Padre con la certezza di non essere degno di essere chiamato ancora figlio e scopre invece l’amore misericordioso di un padre che non si è dimenticato di lui ma, anzi, lo accoglie nella sua casa e gli ridona quella dignità che il figlio pensava di aver perduto definitivamente; è tornato a casa sua, a quella casa che deve difendere e se possibile arricchire perché questa casa, che per noi è il mondo che ci circonda, ha bisogno di noi, di ciascuno di noi per poterla rendere più bella e più accogliente.

Custodi responsabili della vita che è grazia di Dio

Ha parlato poi Andrea Ferrari, pastore della Chiesa Riformata di Perugia, ricordandoci che l’uomo è l’apice della Creazione. Questo comporta da un lato la sua centralità, ciascuno di noi è chiamato a pensare al prossimo con un sentimento di amore particolare, quali fratelli creati ad immagine e somiglianza del Padre e in quanto tali suoi figli prediletti. Dall’altro lato, il dovere, appartenendo a questa famiglia, di comportarci come custodi responsabili di quel dono immenso della vita che è grazia di Dio.

Vivere una vita rispettosa del mondo che ci circonda

Calogero Furnari, pastore emerito della Chiesa Cristiana Avventista del 7° giorno, ci ha esortati a vivere una vita semplice, diremmo quasi frugale, al fine di evitare che i nostri comportamenti possano essere dannosi per il nostro tempo e per i beni che ci sono stati affidati. A questo proposito ci ha parlato di Newstart, acronimo di quello che è un modus vivendi che il cristiano si può imporre col proposito di condurre una vita non solo sana, ma rispettosa del mondo che ci circonda con l’intento di proteggerlo da mali peggiori.

Un modo per salvare il mondo c’è

Ci siamo lasciati con una specie di motto: i cristiani non devono avere bisogno di azioni eclatanti per dimostrare che hanno a cuore i temi della tutela del creato, devono solo lavorare alacremente ogni giorno per far vedere al mondo che un modo per salvarlo, questo mondo, c’è.

Non c’è posto per gli ecoterroristi semmai dobbiamo tutti diventare “ ecosanti ”, come ci vuole il Signore, santi come lui ci insegna e eco perché questo mondo ci è stato dato per custodirlo e proteggerlo da ogni minaccia, compresa quella che noi stessi le portiamo.

Roberto Faraghini
Direttore dell’Ufficio diocesano
per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso

L’incontro ecumenico del “Mese del creato”

“Ecumenismo e Tempo della Creazione” era il tema dell’incontro che si è tenuto martedì 1° ottobre presso la parrocchia di Olmo. L’incontro era inserito nel calendario degli eventi organizzati dal Circolo “Laudato Si’” di Perugia per il “Tempo della Creazione 2024”. La serata è stata organizzata dal “Circolo Laudato Sì di Perugia”, in stretta collaborazione con l’ufficio diocesano per “l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso”. Tra i presenti anche Marina Zola, delegata Ceu per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, un rappresentate dei Francescani dell’Atonement, rappresentanze del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic), dell’Azione Cattolica e del Rinnovamento nello Spirito Santo.

 

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