Inaugurata la nuova residenza protetta del Centro Sereni-Don Guanella

Il 10 novembre scorso, dopo la messa celebrata in chiesa, è stata inaugurata la nuova residenza protetta over 65 del Centro Sereni – Opera Don Guanella nel quartiere perugino di Montebello. Un passo importante per la comunità guanelliana e per il Centro Sereni che ha la finalità di accompagnare gli ospiti anche nella parte finale della loro vita, garantendo una continuità assistenziale e una qualità di vita dignitosa.

La nuova struttura è “qualcosa in più per rispondere alle esigenze, e un inizio non una fine”, frutto di un “lavoro durato cinque mesi che ha visto la collaborazione di tante persone” ha detto don Giovanni Amico, direttore del centro.

Le autorità presenti

Ha tagliato il nastro la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, presenti la presidente della Regione Donatella Tesei, la sindaca Vittoria Ferdinandi, il garante regionale dei diritti delle persone con disabilità Massimo Rolla, il vicario diocesano don Simone Sorbaioli.

La nuova residenza protetta del Centro Sereni

La nuova ala comprende 12 camere, per un totale di 20 posti. Attualmente la struttura socio-riabilitativa, accreditata dalla Regione Umbria e convenzionata con la Usl Umbria 1, accoglie 70 ospiti, sia in regime residenziale che semiresidenziale, con disabilità intellettiva e difficoltà comportamentali derivanti da disfunzioni cerebrali, seguiti da 80 dipendenti, religiosi e laici.

Le parole della ministra Alessandra Locatelli

”È una giornata straordinaria per me, perché si inaugura un servizio importante che ho sentito nascere e desiderare”, ha detto la ministra Locatelli “Per me l’apertura di un servizio è una risposta ai bisogni delle persone”, e in questo caso “persone con disabilità che hanno bisogno di essere accompagnate in un percorso che dura tutta la vita, finché c’è qualcuno che è in grado di amare, di tenere quella mano e di interpretare i desideri e il volere di una persona. Non solo per erogare un servizio, ma per cercare di realizzare quel progetto di vita, di cui parlo spesso, che però sia scelto e desiderato sempre dalla persona stessa in base alle sue necessità”.

Le parole della sindaca Ferdinandi

La sindaca Ferdinandi ha sottolineato che l’inclusione “da tema di agenda politica deve diventare tema di agenda collettiva, dove ognuno con i propri comportamenti quotidiani può fare la differenza”.

Portando il saluto dell’arcivescovo Ivan Maffeis, il vicario don Simone Sorbaioli ha ricordato che “il don Guanella per la città è oltre che un luogo di attenzione e carità, un luogo simbolo che oggi si arricchisce di una nuova perla”.

Al termine alla ministra Locatelli, nominata simbolicamente madrina della residenza protetta, è stata consegnata la chiave dell’opera don Guanella.

 

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