A distanza di quattro anni dalla posa della prima pietra – era il 25 giugno 1999 – in un contesto ricco di verde e di pace, è stata inaugurata una struttura terapeutico-riabilitativa per pazienti psichiatrici costruita a Fornacette, località collinare che si raggiunge dalla statale “Eugubina”, prendendo il bivio successivo a quello per la Basilica di Sant’Ubaldo. Un progetto all’avanguardia che, attraverso la stessa proposta edilizia, asseconda e tiene conto delle indicazioni attuali della terapia psichiatrica più avanzata. Anche per questo apre un cammino nuovo nel recupero di quanti soffrono di disturbi mentali, percorre sentieri innovativi rispetto alla metodica seguita fino a oggi, non solo a livello regionale. Fornacette insomma, disegnata dall’architetto Gaetano Rossi della Comunità montana Alto Chiascio, dispone di una decina di posti letto, di una luminosa zona soggiorno, servizi e locali comuni. E’ una sfida, certamente coraggiosa, cui guardano quanti operano in un settore delicatissimo e al centro di numerosi attenzioni. “La banca mondiale stima nel 16 % l’incidenza delle malattie mentali rispetto a quelle che coinvolgono le popolazioni, un indice percentuale superiore addirittura a quello cardiovascolare – ha sottolineato il prof. Ciappi, responsabile del servizio psichiatrico della Asl n. 1. A Fornacette i pazienti possono riabilitarsi attraverso percorsi che richiedono però le più ampie collaborazioni”.”Le camere – ha fatto eco la dott.sa Patrizia Lorenzetti, responsabile del Cim – sono volutamente spoglie per consentire agli ospiti di arredarle come meglio credono, trovando uno stretto rapporto con quello della propria residenza abituale, in maniera da evitare stacchi traumatici. Il programma di terapia e riabilitazione prevede infatti rapporti costanti con la città e il suo tessuto sociale. Sotto questo profilo mi permetto di rivolgere un appello pressante ai cittadini e alle istituzioni perché ci stiano vicine, perché sentano Fornacette parte integrante del tessuto sociale cittadino”.Guai a ridurre la struttura, insomma, a un luogo di emarginazione; sarebbe una sconfitta e un insuccesso assicurato, con responsabilità collettive. All’inaugurazione sono intervenuti il sindaco Goracci (che ha seguito il progetto fin da quando era vice presidente della Regione), il vescovo monsignor Bottaccioli, che ha richiamato l’impegno della Chiesa eugubina che ha dedicato alla struttura una “Quaresima di carità”, sindaci del comprensorio, il vice presidente della Comunità montana Menichetti, i direttori sanitario e amministrativo della Asl, Stalteri e Ciufoli, oltre alla prof.sa Aldina Costantini che in qualità di presidente della “Associazione per l’attuazione della riforma psichiatrica” ha fortemente voluto un presidio del genere. Nel suo intervento ha ringraziato l’ex sindaco Barboni, l’on. Orfeo Goracci per l’apporto e la collaborazione garantiti nelle varie sedi istituzionali, il Presidente della Fondazione Carisp Colaiacovo per la sensibilità sempre concretamente manifestata, il vescovo Bottaccioli e il mondo del volontariato. La Costantini ha voluto anche togliersi qualche sassolino che ancora la infastidisce. “La Provincia – ha ricordato – ci aveva garantito cento milioni, purtroppo mai arrivati”. Tempo per rimediare c’è visto che quella inaugurata è soltanto una prima parte della struttura progettata; resta da costruire ancora un’ala completa.
Inaugurata a Fornacette una struttura terapeutico-riabilitativa per pazienti psichiatrici
Dedicata alla struttura anche una "Quaresima di carità"
AUTORE:
G.B.