Torna l’intelligenza in Tv. E’ tornata con la pelata maestosa di Claudio Bisio e la rotonda marcetta tutta gomiti, gioiosamente infantile, della bionda svizzera dal nome ostico. Alludo a Zelig Circus: ci vuol poco a capire che questa sapida intrusione del cabaret sul piccolo schermo viaggerà a lungo sui 10 milioni di telespettatori a botta, e oltre. Una trasmissione che trabocca gioia di vivere. Loro per primi si divertono. Dicono parolacce, sì, ma molto meno pesanti di quelle che farciscono i 20 minuti di sospensione dalle lezioni nelle scuole medie superiori. Fanno a volte dei gestacci, Bisio a volte non resiste alla voglia di assestare una mezza pacca sulle natiche della svizzera dal nome ostico, ma tutto si perdona quando il primo attore è l’intelligenza. E l’ironia sulla condizione umana, quando è all’altezza di se stessa, cioè della condizione umana, è sempre un prodotto intelligente. Ognuno dei personaggi che si alternano sul piccolo palcoscenico di Zelig è un capitolo di affettuosa ironia sulla condizione umana. Quando insegnavo lettere al classico dicevo ai miei ragazzi che non esiste nulla di meno… boccaccesco del Boccaccio autentico. L’autore del Decameron non è un guardone con l’occhio incollato al buco della serratura, ma un cultore dell’intelligenza, capace di coglierla in tutta la sconfinata gamma delle sue manifestazioni, dalla schiva nobiltà d’animo di Guido Cavalcanti alla furbizia minuta e folgorante di Chichibio; uno capace di coltivarla, l’intelligenza, anche nella sua visione speculare, che è l’ottusità sublime di Calandrino, il più sontuoso dei monumenti alla dabbenaggine umana. Dico di più, che Dio mi perdoni: anche l’oggettiva bestemmia con la quale si conclude la novella di Masetto da Lamporecchio è riscattata da questo atteggiamento interiore del suo autore. Peccato che, mentre sul piccolo schermo tornava l’intelligenza, nella più storica delle occasioni storiche dei nostri giorni, guerra sì / guerra no, l’intelligenza evaporava e vinceva l’ottusità. Oh! Se si potessero invertire le parti! Accetteremmo volentieri che la Tv tornasse tutta intera alla sua tradizionale stupidità, pur di veder fiorire una qualche forma di sana intelligenza nella politica internazionale di Bush e di quelli come lui.