“IVescovi dell’Umbria esprimono viva preoccupazione per il fallimento delle trattative che interessano i lavoratori dell’Ast di Terni”. La nota della Conferenza episcopale umbra diffusa una settimana fa, non appena giunta la notizia dei 500 licenziamenti, mantiene tutta la sua attualità.
La preoccupazione dei vescovi “come è avvenuto in altre simili circostanze” è viva e si associa all’“accorato appello alle parti in causa, ThyssenKrupp, Governo, Sindacati, Istituzioni affinché riprendano immediatamente il dialogo e le trattative con toni sereni e aperti alla comprensione reciproca per trovare una soluzione equa e dignitosa per tutti, specie per i più deboli della vertenza in atto”. “La rottura delle trattative – hanno scritto i vescovi – rende ancor più grave la situazione sociale e occupazionale dell’intera regione dell’Umbria a seguito del paventato avvio della procedura di licenziamento per oltre 500 lavoratori, che porta con sé conseguenze umane e sociali dolorosissime”.
Il card. Bassetti in una intervista al Messaggero domenica scorsa ricordava le “crisi” dell’Umbria: non solo la Tk ma anche la Merloni, il settore della chimica nel ternano e le tante piccole e medie aziende che chiudono o mettono in cassa integrazione. “È emergenza, lo abbiamo detto” diceva Bassetti al Messaggero, e aggiungeva: “dalla gente dell’Umbria arrivano segnali di nuove povertà” ricordando le Caritas che registrano un numero sempre più crescente di famiglie ridotte a chiedere un aiuto come mai avrebbero voluto fare. In questo “difficilissimo momento” i vescovi umbri “esprimono la loro vicinanza e solidarietà ai lavoratori e alle loro famiglie”.
Maria Rita Valli
Il vescovo Giuseppe Piemontese: “Si trovino soluzioni eque e giuste per tutti”
A seguito degli ultimi avvenimenti della vertenza dell’Ast con il fallimento delle trattative e alla vigilia dello sciopero cittadino di venerdì prossimo, il vescovo Giuseppe Piemontese rinnova l’invito a riaprire il dialogo nella nota che segue e che si conclude con un invito “ai sacerdoti, fedeli e quanti non potranno prendere parte alla manifestazione ufficiale, a ritrovarsi nella propria chiesa, alle ore 12.00, per pregare per la nostra città e per tutti coloro che sono alle prese con la disoccupazione e la precarietà”.
“La comunità ecclesiale di Terni-Narni-Amelia, dopo aver posto grande speranza nelle trattative tra le parti interessate, è grandemente amareggiata per la mancata soluzione della vertenza dell’Ast, che riguarda il posto di lavoro di centinaia di lavoratori e il futuro stesso della città di Terni. Tante speranze, coltivate fin dall’inizio dell’anno, si vedono vanificate dalla mancata intesa, vanamente ricercata negli incontri di settembre e inizio ottobre.
Ora si temono prove di forza che non concorrono alla soluzione dei problemi, ma ad esasperare ulteriormente gli animi e a saturare l’ambiente di tossine pericolose, se non proprio mortifere.
Ribadiamo l’invito a riaprire il dialogo tra le parti interessate su basi della giustizia e dell’equità, evitando irrigidimenti pericolosi. Si promuova una riflessione seria che favorisca l’avvicinamento delle posizioni verso l’attenzione alla persona, al bene comune oltre che all’interesse della ThyssenKrupp. Lo sciopero generale proclamato serva a ribadire questa volontà di proposta e di dialogo e a tutelare i lavoratori e la città.
Come cristiani di questo territorio desideriamo unirci ai lavoratori, ai cittadini e alle Istituzioni locali e regionali per riaffermare il desiderio di una giusta soluzione della trattativa. Siano di monito e incoraggiamento le parole di Papa Francesco, pronunciate per noi il 3 settembre: “Desidero unirmi ai recenti interventi del Vescovo di Terni-Narni-Amelia, ed esprimo la mia profonda preoccupazione per la grave situazione che stanno vivendo tante famiglie di Terni a motivo dei progetti della ditta Thyssenkrupp. Ancora una volta rivolgo un accorato appello, affinché non prevalga la logica del profitto, ma quella della solidarietà e della giustizia. Al centro di ogni questione, anche di quella lavorativa, va sempre posta la persona e la sua dignità! Col lavoro non si gioca! E chi, per motivi di denaro, di affari, di guadagnare di più, toglie il lavoro, sappia che toglie la dignità alle persone”.
Auguriamo che la manifestazione, pur nella ferma proposta dei diritti dei lavoratori e del futuro della nostra città, si svolga pacificamente e nel rispetto di tutti.
Maria Santissima, che veneriamo Madonna del popolo e nostra speciale patrona, sostenga l’impegno di quanti sono preposti al bene comune perché trovino soluzioni eque e giuste per tutti”.