La mediazione e l’aiuto di Francesco ad avvicinare Cristo alla Chiesa ed al mondo di oggi: è la linea guida del messaggio lanciato a conclusione della terza edizione del “Sentiero di Francesco” (1, 2, 3 settembre), ispirato al tema della riconciliazione con Dio. È stato consegnato ai partecipanti ed alle istituzioni, affidato a tutti gli uomini di buona volontà, approfondito e valutato nei tre giorni che hanno visto i pellegrini ricalcare il percorso compiuto dal Santo nell’inverno del 1206 per recarsi da Assisi a Gubbio dove l’attendeva la famiglia amica degli Spadalonga. Emblematicamente, al loro arrivo nella chiesa della Vittorina, luogo francescano per eccellenza, i pellegrini sono stati accolti da alcuni esemplari di “lupo italiano”, partecipanti al raduno di una razza protetta con decreto del Presidente della Repubblica: il modo più significativo, spettacolare ed immediato per richiamare il celebre episodio dell’ammansimento narrato dal XXI capitolo dei Fioretti, sintesi e testimonianza dell’insegnamento francescano. L’episodio, che ha dato alla città fama mondiale, esprime una serie di valori fondanti dell’insegnamento del grande Santo. Nel “patto” tra san Francesco e l’animale rientrano anche l’amore ed il rispetto per la natura e le sue creature, la solidarietà, la tolleranza, la forza del dialogo, la condivisione dei problemi altrui, contenuti richiamati nel messaggio conclusivo “Viviamo tempi difficili e critici. In queste condizioni – ha ricordato il vescovo Mario Ceccobelli – urge il compito di avvicinare Cristo alla nostra epoca. Il discernimento cristiano intravede una attesa grande, la preparazione ad una rinascita in Cristo, ad un nuovo ritorno a lui, a una riconciliazione globale con il Padre. La comunità cristiana esprime quotidianamente questa attesa, lo fa nella preghiera eucaristica, rivolta a Cristo, nostro Redentore e Salvatore, a lui che è compimento della storia dell’uomo e del mondo. Vogliamo avvicinare alla Chiesa e al mondo di oggi il Cristo con Francesco, che ha portato nel suo cuore le vicissitudini dei suoi contemporanei, ha abbracciato le vicende degli uomini della sua epoca. Con lui vogliamo affrontare i difficili problemi sociali, economici, politici, i problemi della cultura e della civiltà contemporanea, tutte le sofferenze dell’uomo di oggi, i suoi dubbi, le sue negazioni, i suoi sbandamenti, le sue tensioni, i suoi complessi, le sue inquietudini”. Ci rivolgiamo a Francesco d’Assisi con le stesse parole dell’amato pontefice Giovanni Paolo II.
In bocca al lupo… con Francesco
Insolita conclusione del pellegrinaggio lungo il Sentiero di Francesco: erano presenti i “discendenti” dell’animale ammansito
AUTORE:
Giampiero Bedini