“La strada della formazione degli ‘esclusi sociali’ intrapresa dalla Caritas diocesana di Terni, Narni ed Amelia, finalizzata a contribuire al reinserimento sociale e lavorativo di questi soggetti, continua il suo percorso allargando l’attenzione alle diverse categorie del disagio sociale”.Come spiega il presidente della Caritas diocesana di Terni, Narni ed Amelia don Salvatore Ferdinandi, i detenuti devono avere l’opportunità di essere recuperati perché membri a pieno titolo della società ed indispensabili perché questa si realizzi e raggiunga la sua pienezza. Ed è proprio su questa linea che si pone il “Progetto Integra” multiregionale, promosso dalla Caritas e realizzato con il finanziamento del ministero del Lavoro, della Previdenza sociale e della Comunità europea, all’interno del carcere di Terni. Al Progetto – suddiviso in diversi corsi di formazione – hanno preso parte 41 detenuti provenienti da istituti di pena di Umbria, Toscana e Lazio ed ha anche coinvolto dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, educatori, assistenti sociali, agenti di polizia penitenziaria. Parte integrante del Progetto è stata inoltre la formazione di due cooperative sociali che hanno lo scopo di offrire subito opportunità di lavoro. Veniamo ai corsi di formazione: quello degli operatori, durato tre mesi per un totale di 200 ore, ha occupato 15 allievi, 9 uomini e 6 donne, ed ha avuto una percentuale di presenze pari all’88%.La formazione dei formatori ha riguardato 5 donne e 15 uomini, impegnati per un totale di 16 ore: ha avuto una percentuale di presenze pari al 95%. La formazione per i detenuti è stata suddivisa in tre corsi, ognuno della durata di sette mesi: tecnico, tipografo e rilegatore; cuoco per grandi comunità; tecnico operatore socializzato di serra e di vivaio. Al primo hanno partecipato 14 detenuti (sette italiani e sette stranieri), al secondo 13 (sette italiani e sei stranieri), al terzo 14 (dieci italiani e quattro stranieri), con una percentuale di presenze pari rispettivamente all’86,2% – 92%.Tutti i detenuti, che hanno anche sostenuto l’esame a fine corso, hanno acquisito le competenze obiettivo dell’iter formativo. In particolare, secondo gli organizzatori, si è raggiunta l’acquisizione della competenza più importante ai fini della reintegrazione dei detenuti nella società civile: quella di un corretto comportamento dell’individuo all’interno di un gruppo di lavoro. Come abbiamo già detto il Progetto prevedeva la costituzione di due cooperative sociali di tipo B. Sono così nate la Decoop arl che opera nel settore tipografico, rilegatoria e scansione ottica dei documenti cartacei e la Agriorto arl che opera nel settore agricolo. Un importante risultato raggiunto, ma non previsto dal Progetto, è stato l’inserimento lavorativo interno alla stessa casa circondariale di Terni, reso possibile grazie alla disponibilità del direttore Francesco Dell’Aira. Così in attesa dell’operatività delle due Cooperative sociali nate all’interno del Progetto, 14 detenuti hanno avuto immediatamente la possibilità di lavorare all’interno del carcere.
Importante iniziativa della Caritas diocesana
Realizzato un progetto per il reinserimento sociale di detenuti
AUTORE:
Claudia Sensi