La lettera che il pontefice Giovanni Paolo II ha inviato al vescovo Goretti in occasione del cinquantesimo anniversario della ordinazione sacerdotale (5 aprile 1953) desta meraviglia per la semplicità espressiva, l’assenza di toni retorici, la sobrietà del contenuto, il riconoscimento consapevole dei meriti reali del sacerdote e del presule Goretti.Tra i meriti attribuiti attrae l’attenzione l’impegno profuso dal vescovo in occasione del sisma che tanti danni, disastri e disagi ha provocato in seno alla diocesi. .Puntuali le indicazioni che emergono dalle parole della lettera: la presenza in mezzo alla gente come condivisione della paura e dello smarrimento e come azione concreta che alla vigilia della settimana santa esalta il valore quaresimale della carità. .Nessuno potrà mai dimenticare i defatiganti spostamenti del vescovo tra Assisi, Nocera e Gualdo fino ai più sperduti borghi e casolari; la personale mobilitazione di gruppi e movimenti; la collaborazione offerta a parroci, religiose e volontari della Caritas e di altre associazioni; le visite e le celebrazioni in mezzo alle tendopoli e ai campi-container; le iniziative in favore degli anziani legati al proprio ambiente; l’incoraggiamento per l’allestimento di casette in legno; l’impulso ai centri comunitari in molti casi ancora utilizzati a scopo religioso ed aggregativo; la partecipazione ad assemblee popolari costellate da appelli e sollecitazioni ai rappresentanti della politica; la sistemazione in un villaggio prefabbricato dell’Istituto Serafico. .Varie persone possono testimoniare l’operosità del vescovo Goretti in quella drammatica circostanza. Fa dunque piacere che la sua opera di solidarietà sia stata, nella missiva del pontefice, non solo menzionata ma particolarmente rimarcata.
Impegno e operosità in occasionedel sisma del 1997
Lettera del Papa a mons. Goretti
AUTORE:
Francesco Frascarelli