Da questo mercoledì Papa Francesco ha ripreso le catechesi generali in aula Paolo VI. “Nelle precedenti catechesi – ha detto, riallacciandosi all’udienza del 25 giugno – abbiamo visto come la Chiesa costituisce un popolo, un popolo preparato con pazienza e amore da Dio, e al quale siamo tutti chiamati ad appartenere. Oggi vorrei mettere in evidenza la novità che caratterizza questo popolo: si tratta davvero di un nuovo popolo, che si fonda sulla nuova alleanza, stabilita dal Signore Gesù con il dono della sua vita. Questa novità non nega il cammino precedente né si contrappone a esso, ma anzi lo porta avanti, lo porta a compimento”.
“C’è una figura molto significativa – ha proseguito -, che fa da cerniera tra l’Antico e il Nuovo Testamento: quella di Giovanni Battista. Per i Vangeli sinottici [Matteo, Marco, Luca] egli è il precursore… Per il Vangelo di Giovanni è il ‘testimone’, in quanto ci fa riconoscere in Gesù colui che viene dall’alto, per perdonare i nostri peccati e per fare del suo popolo la sua Sposa, primizia dell’umanità nuova… Con la sua testimonianza, Giovanni ci indica Gesù, ci invita a seguirlo, e ci dice senza mezzi termini che questo richiede umiltà, pentimento e conversione”.
“Come Mosè – ha spiegato poi Bergoglio – aveva stipulato l’alleanza con Dio in forza della Legge ricevuta sul Sinai, così Gesù, da una collina in riva al lago di Galilea, consegna ai suoi discepoli e alla folla un insegnamento nuovo che comincia con le Beatitudini. Mosè dà la Legge sul Sinai e Gesù, il nuovo Mosè, dà la Legge su quel monte, sulla riva del lago di Galilea. Le Beatitudini sono la strada che Dio indica come risposta al desiderio di felicità insito nell’uomo, e perfezionano i comandamenti dell’Antica Alleanza”.
Nel testo delle Beatitudini (Mt 5,3-11) “c’è tutta la novità portata da Cristo. In effetti, le Beatitudini sono il ritratto di Gesù, la sua forma di vita; e sono la via della vera felicità, che anche noi possiamo percorrere con la grazia che Gesù ci dona.
Oltre alla nuova Legge, Gesù ci consegna anche il ‘protocollo’ sul quale saremo giudicati. Alla fine del mondo noi saremo giudicati. E quali saranno le domande che ci faranno là? Quali saranno queste domande? Qual è il protocollo sul quale il Giudice ci giudicherà? È quello che troviamo nel 25° capitolo del Vangelo di Matteo”.
O meglio, ha soggiunto, “oggi il compito è leggere il quinto capitolo del Vangelo di Matteo, dove ci sono le Beatitudini; e leggere il 25°, dove c’è il protocollo, le domande che ci faranno nel Giorno del giudizio. Non avremo titoli, crediti o privilegi da accampare. Il Signore ci riconoscerà se a nostra volta Lo avremo riconosciuto nel povero, nell’affamato, in chi è indigente ed emarginato, in chi è sofferente e solo… È questo uno dei criteri fondamentali di verifica della nostra vita cristiana, sul quale Gesù ci invita a misurarci ogni giorno. Leggo le Beatitudini e penso come deve essere al mia vita cristiana, e poi faccio l’esame di coscienza con questo capito 25 di Matteo. Ogni giorno: ho fatto questo, ho fatto questo, ho fatto questo… Ci farà bene! Sono cose semplici ma concrete”.
“Cari amici – ha concluso -, la nuova Alleanza consiste proprio in questo: nel riconoscersi, in Cristo, avvolti dalla misericordia e dalla compassione di Dio. È questo che riempie il nostro cuore di gioia, ed è questo che fa della nostra vita una testimonianza bella e credibile dell’amore di Dio per tutti i fratelli che incontriamo ogni giorno. Ricordatevi i compiti! Capitolo quinto di Matteo e capitolo 25 di Matteo!”.
Le beatitudini
“Noi – ha detto Papa Francesco – siamo abituati a imparare i dieci Comandamenti. Certo, tutti voi li sapete, li avete imparati nella catechesi, ma non siamo abituati a ripetere le Beatitudini. Proviamo invece a ricordarle e a imprimerle nel nostro cuore. Facciamo una cosa: io le dirò una dopo l’altra, e voi farete la ripetizione”. Ha quindi scandito verso per verso il testo di Matteo 5, 3-10, e poi: “Vi aiuto!” e ha ripetuto due volte: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia… Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.