Il ritiro del clero è un’attività mensile ordinaria, che vede raccolti i presbiteri attorno al Vescovo, intenti alla preghiera, meditazione e formazione spirituale. Non è pertanto un fatto destinato ad una particolare pubblicizzazione, ma rimane discretamente coperto da un velo di riserbo. È come una riunione di famiglia. Talvolta, alcune cose che vi si svolgono possono avere un interesse anche al di fuori della cerchia strettamente ecclesiastica: una di queste è un lungo discorso confidenziale che l’Arcivescovo ha sentito il bisogno di rivolgere al suo presbiterio sulle recenti vicende riguardanti la scomparsa di Sonia Marra, sulle quali ha poi scritto una lettera rivolta a tutti i fedeli (vedi qui sotto). La parola del Vescovo è stata sofferta e amara per la tragicità del fatto in sé, per il dolore della famiglia e per l’incomprensione di cui è stata oggetto la diocesi, fatta oggetto di sospetti ripetuti dalla televisione e dalla stampa, pur essendo manifestamente infondati e dichiarati tali dalla magistratura. I sacerdoti presenti hanno unanimemente manifestato la loro piena solidarietà. D’altra parte, è stato osservato, anche la gente in questo ultimo periodo sembra aver fatta propria la sofferenza della Chiesa perugina attraverso una più ampia partecipazione alle liturgie presiedute dal Vescovo. Non c’è stata mai tanta gente in cattedrale come per la festa della diocesi il 30 settembre scorso. Altro fatto notevole è stata la riflessione del padre francescano Vittorio Viola, incaricato per quest’anno di svolgere le meditazioni. Padre Vittorio ha parlato dei riti di introduzione della messa, riuscendo a galvanizzare il difficile uditorio che ‘sa già tutto’ di questi temi, con la freschezza del suo linguaggio e la passione del tono. Ha insistito con enfasi, ma senza noiose ripetizioni, che la messa incomincia con un bacio, il bacio all’altare che simboleggia Cristo, e con un segno di croce che è come un vestito che abbraccia tutta la persona, in modo che la comunità avverta viva la presenza del Risorto. Lo stesso padre Viola fa sentire la presenza della parola di Dio, che non lascia nessuno insensibile. Un terzo elemento di novità è stata la presenza del dott. Ungaro, responsabile della diffusione del quotidiano Avvenire nelle diocesi italiane. È venuto a preparare la Giornata diocesana dedicata ad Avvenire (domenica 14 scorsa). Il dott. Ungaro ha detto poche cose, ma importanti, per far comprendere che i mezzi di comunicazione sociale oggi nella società hanno una funzione decisiva per la formazione delle coscienze.