Quando cesserà l’obbligo del servizio militare sparirà anche la figura dell’obiettore di coscienza, di conseguenza le associazioni e gli enti dovranno prepararsi per affrontare il cambiamento. Dell’argomento si è parlato a Perugia nel corso di un seminario di studio ‘Obiezione di coscienza, Servizio civile volontario: esperienze e prospettive’, organizzato dal Cesvol, Centro Servizi per il volontariato, in collaborazione con l’Associazione Umbra Obiezione di Coscienza. Durante l’incontro ‘ al quale era presente anche Giovanni Bastianini dell’Ufficio Nazionale Servizio Civile presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ‘ è stato sottolineato che le associazioni umbre, soprattutto quelle più piccole, sono poco informate sul servizio civile nazionale e diverse ignorano la possibilità di poter contare sull’appoggio continuativo di ragazzi e ragazze tra i 18 e i 26 anni. A confermare la mancanza d’informazione è un sondaggio effettuato dal Cesvol di Perugia su un campione di associazioni che ha evidenziato una certa confusione delle organizzazioni sull’argomento. Per superare queste difficoltà tra gli obiettivi del Cesvol c’è quello di avviare un percorso formativo per i responsabili degli enti di tutta la provincia di Perugia. ‘Il mondo del volontariato ‘ ha sottolineato il direttore del Centro, Giuliano Ciani ‘ dovrà occuparsi anche della formazione degli obiettori e affrontare in modo determinato il problema. Potrebbe rappresentare il primo passo verso un cammino che, in ogni caso, le associazioni dovranno compiere. Contiamo di coinvolgere in una discussione tutte le associazioni e avvieremo anche un’azione di promozione che le porterà a conoscere e scegliere le loro strategie’. In Umbria i giovani obiettori impegnati quotidianamente in attività sociali sono 750 ‘ma ancora ‘ ha detto il presidente dell’Auoc, Associazione umbra obiettori di coscienza ‘ circola poco l’informazione per la promozione del Servizio nazionale civile che è circoscritta in alcune aree e coinvolge pochi enti e associazioni, come l’Arci, Acli, Fontenuovo, Caritas, Informagiovani, Cesvol e alcuni Comuni, tra questi Perugia e Panicale. Manca anche un modello diffuso e sperimentato per la formazione e una sede regionale dell’Ufficio Servizio Civile Nazionale, che invece già esiste in alcune altre città come Bologna, Napoli, Firenze e Torino’. Secondo Bastianini tra gli obiettori e i ragazzi che scelgono il servizio civile c’è una differenza fondamentale perché i secondi fanno una libera scelta. ‘Non esiste ancora una fisionomia di chi si dedica al Servizio in quanto un’infinità di enti non hanno lasciato letteratura. Ma, di certo, a una quota enorme di obiettori – un quarto della classe di leva ogni anno – è stato offerto ben poco. Sinora c’è stato un clima di autarchia’. Al seminario erano presenti i rappresentanti di enti e associazioni che usufruiscono del lavoro di alcuni giovani. Francesca Frullani dell’Acli ha raccontato l’esperienza dell’associazione che impegna attualmente due volontarie entrate in seguito a un bando indetto a dicembre. ‘Entrambe sono impegnate in progetti volti alla sensibilizzazione sui diritti civili e della pace e all’assistenza agli extracomunitari ‘ ha detto – Nei primi giorni di luglio ne arriveranno altre tre che verranno inserite in alcuni progetti sul turismo sociale, reinserimento dei soggetti svantaggiati e alfabetizzazione degli extracomunitari. Queste iniziative verranno attuate a Perugia, Fossato di Vico e Marsciano’. Ida Gentile Elena e Chiara volontarie a Fontenuovo e all’AismOccasione forse unica nel suo genere, a Perugia il servizio civile è attualmente sperimentato dalla Residenza di ospitalità per anziani Fontenuovo e dalla sezione provinciale dell’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism). Fontenuovo ha aperto le porte al servizio civile dal 2002: giovani volontari di entrambi i sessi e di età compresa tra i 18 e i 26 anni potranno investire un anno della propria vita a contatto degli anziani sperimentando, attraverso il progetto ‘Servire gli anziani in umiltà’ (progetto approvato dall’Ufficio nazionale per il servizio civile volontario e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale), il significato della carità cristiana attraverso il servizio rivolto agli ultimi affiancando la comunità delle suore della S. Famiglia di Spoleto. Oggi a Fontenuovo, il servizio civile è svolto da Elena Ambrosini: ‘lavoro 25 ore alla settimana; il mio ruolo è l’assistenza agli anziani attraverso l’animazione e attività socio-educative. Parlo con gli anziani, li aiuto all’ora dei pasti, nella musicoterapica e fisioterapia: è un’occasione di crescita umana e morale, prima ancora che professionale’. A Fontenuovo si guarda con interesse alla legge approvata dall’Emilia Romagna che prevede l’estensione del limite di età nel quale devono rientrare i volontari e la possibilità di offrire l’occasione del servizio civile anche agli extracomunitari. Nella sezione provinciale dell’ Aism lavora, invece, Chiara Manfredini: ‘è un’esperienza strana, particolare quella del servizio civile. Non ho seguito alcun corso di preparazione, per cui ho iniziato a lavorare con i disabili senza particolari competenze e offrendo loro soltanto la mia presenza quotidiana. Quel niente di particolare che io credevo di fare, viene percepito dai disabili come una gioia grande, dandomi la possibilità di apprezzare le cose semplici, piccole della vita. Sono rimasta piacevolmente sorpresa di come possa crearsi un sentimento di amicizia vera con persone che possono apparire lontane per la loro disabilità o per la loro età: credo che questo sia stato l’insegnamento più grande del servizio civile’. Marcello Rinaldi, responsabile per l’obiezione di coscienza e il servizio civile della Delegazione Caritas regionale, afferma che ‘è necessario legare questa scelta ad una riflessione più ampia possibile sul senso della vita: unire, cioè, i principi alla pratica, al servizio. Chi ha fatto questa scelta deve essere consapevole di aver fatto non solo qualcosa di utile, ma di svolgere qualcosa di più profondo, che testimoni una scelta basata su importanti valori’.
Il servizio civile volontario “leva” di solidarietà
In Umbria 750 obiettori. Il Cesvol: poca informazione sul servizio civile
AUTORE:
Concetta Desando