Ciò che è accaduto a Gubbio sessanta anni or sono e che oggi ho l’onore di ricordare insieme alla vostra comunità, costituisce una delle tappe più efferate che hanno segnato la storia del nostro paese nei mesi che seguirono l’8 settembre 1943″. Lo ha dichiarato il presidente della Camera Pierferdinando Casini che ha visitato il Mausoleo dei 40 martiri nel sessantesimo anniversario della loro barbara uccisione “all’alba del 22 giugno 1944” quando, ha proseguito, “la pratica sistematica della rappresaglia” ha trovato “in questa nobile cittadina” una “delle sue più eclatanti e feroci manifestazioni” che “nemmeno l’eroico gesto del vescovo Ubaldi, offertosi coraggiosamente in loro contraccambio, riuscì a scongiurare”. Casini, nel nome dei “martiri eugubini” ha reso omaggio anche a quanti combatterono e morirono per la libertà e la democrazia praticando la lotta partigiana, agli “uomini delle forze armate che dopo l’8 settembre pagarono con la vita il rifiuto di consegnare le armi ai nazifascisti”, a tutti coloro che si trovarono ad essere “combattenti e vittime di una guerra senza senso e tanto più grande di loro”. Casini ha fatto poi riferimento alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle cause dell’occultamento dei fascicoli di crimini nazifascisti (rappresentata dall’on. Tanzilli) ed alla consegna al sindaco Goracci del fascicolo relativo ai 40 Martiri. Un gesto, ha sottolineato che “rappresenta la conferma solenne dell’impegno delle Camere a confrontarsi in modo equilibrato con la storia della Repubblica, con le sue asprezze e con tutta la sua straordinaria ricchezza morale ed ideale”. Il presidente Casini è stato accolto dal sindaco Goracci, dalla presidente della Giunta regionale Lorenzetti, dal vescovo Bottaccioli, dai parlamentari e dai sindaci o rappresentanti di diversi comuni umbri, salutati quali simbolo “dell’unità e della indivisibilità della nostra nazione dalla presidente dell’associazione Famiglie dei Quaranta Martiri Guglielmina Roncigli. “Quanti giovani” ha mormorato commosso visitando il Mausoleo ed assistendo alla benedizione impartita da mons. Bottaccioli. Nel suo indirizzo di saluto il sindaco Goracci, dopo i ringraziamenti, riferendosi all’archiviazione decisa dalla procura militare, ha aggiunto “Confidiamo che ci siano opportunità per riaprire il caso Gubbio” non per chiedere vendetta, “ma soltanto per il rispetto della verità, della giustizia, e dell’onore”. Anche la presidente Lorenzetti, che ha definito “orrenda” la “strage di Gubbio” e “ferita ancora sanguinante”, ha auspicato la riapertura dell’inchiesta. Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente della Commissione on. Flavio Tanzilli che ha consegnato al sindaco Goracci il fascicolo raccolto sui “Quaranta Martiri”. (Foto Gavirati) L’armadio della vergogna”Anche a nome dell’Associazione Famiglie dei 40 martiri e della città intera – è il commento del sindaco Orfeo Goracci alle celebrazioni per il 60’anniversario dell’eccidio dei Quaranta Martiri – voglio ringraziare quanti hanno reso possibile questo momento atteso e fortemente voluto. Il rilievo istituzionale alla nostra vicenda, testimoniata dalla presenza del presidente della Camera Casini e da numerosi parlamentari di varia rappresentanza, è il segno che da tempo aspettavamo. Con la consegna del fascicolo sulla strage di Gubbio, chiuso per tanti anni nell”armadio della vergogna’, avremo l’opportunità di studiare e approfondire molti aspetti importanti, anche l’ eventuale possibilità giuridica per far riaprire il ‘caso’, così come espresso da più parti. Il nostro impegno rimarrà costante, fino a che un pronunciamento sicuro sull’intera vicenda sarà possibile”.
Il rispetto della verità
Il Presidente della Camera Casini ha visitato il Mausoleo dei 40 martiri nel sessantesimo anniversario della loro barbara uccisione
AUTORE:
Giampiero Bedini