Il Punto – I valori “non negoziabili” e mondo della cristianità

La lettera di un lettore, densa di contenuti, pubblicata la settimana scorsa, ha sollevato il tema dei “valori non negoziabili”. Quelli cioè che un cattolico non dovrebbe mai rinunciare a difendere, neppure quando un compromesso porterebbe ad un risultato utile per qualche altro valore ugualmente importante. La questione è complicata. Innanzi tutto, bisogna distinguere: un conto è vivere coerentemente un valore nella propria vita personale, e propagarlo con la testimonianza e con gli strumenti culturali; e un altro conto è tradurlo in legge dello Stato rendendolo obbligatorio anche per chi non lo condivide. Viviamo – piaccia o non piaccia – in una società aperta, plurale, largamente scristianizzata; i cattolici ne rappresentano solo una minoranza, se escludiamo quelli che sono tali solo per l’anagrafe. Non siamo in grado di impedire che ci siano altri gruppi che considerano “non negoziabili” i valori loro: che possono essere quelli di un illuminismo razionalista, o quelli di una democrazia laica, o infine quelli del Corano, magari declinati nella versione più estremista.

E allora, che facciamo? La questione si fa ancora più complicata se si tratta di decidere per quale partito politico votare, perché se cerchiamo i valori “non negoziabili” (i nostri) non è detto che li troviamo sempre e tutti da una parte sola.

Pensiamo a quello che succede in America. Lì i repubblicani sono decisamente antiabortisti, e va bene. Ma nello stesso tempo, e con uguale determinazione, sono favorevoli all’applicazione frequente della pena di morte; alla libera diffusione delle armi per uso privato (che si sposa a un concetto di legittima difesa molto dilatato); a fare guerre di aggressione dove ci siano i loro interessi economici; a contrastare l’istituzione di qualsiasi cosa assomigli al nostro servizio sanitario pubblico, e pazienza se chi non ha soldi per curarsi muore; al pugno duro contro gli immigrati; eccetera. Con questo, non penso affatto che quelli che hanno votato Trump siano cattivi cattolici. Dico solo che la loro è stata una scelta laicamente legittima né più né meno di quella contraria.

 

AUTORE: Pier Giorgio Lignani