Il progetto di messa in sicurezza del “muretto” di Gubbio: bellezza senza rischi

GUBBIO. Il progetto per la messa in sicurezza del muretto di Piazza grande
Piazza Grande delimitata dal “muretto” che si affaccia sulla città di Gubbio
Piazza Grande delimitata dal “muretto” che si affaccia sulla città di Gubbio

Dopo un lungo lavoro di studio da parte di tecnici ed esperti, sulla base di una progettazione approfondita da riscontri e simulazioni, unitamente alla ricerca di materiale in grado di coniugare resistenza ed impatto visivo minimo, è stata trovata la soluzione ritenuta più idonea per “mettere in sicurezza”, come si dice in gergo, il “muretto di Piazza grande”.

Uno straordinario balcone sul centro storico e sull’altipiano eugubino, un parapetto che si affaccia da un’altezza di oltre 20 metri sulla sottostante via Baldassini.

Quello della sicurezza è un risultato che si insegue da anni, affidato da tempo all’esame di una commissione di esperti incaricata di trovare una soluzione compatibile con l’alta qualità architettonica del luogo. Il progetto definitivo – già preso in considerazione dalla Giunta Guerrini – è stato illustrato nel corso di un incontro con la cittadinanza svoltosi nella sala consiliare del Comune, presenti Maria Luisa D’Alessandro, il commissario che ha portato avanti un lavoro già impostato dalle precedenti Amministrazioni, Anna Di Bene, soprintendente Beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria, Mario Monacelli e Francesco Minelli dell’associazione “Insieme” (che ha promosso l’intervento per onorare la memoria di Riccardo Monacelli, il giovane morto accidentalmente cadendo dal muretto nell’estate del 2011), Massimo Mariani, Federico Ragni, Paolo Ghirelli, componenti del gruppo di lavoro, Francesco Pes progettista e dirigente del Comune.

Il progetto prevede l’installazione di mensole con rete di contenimento, sull’esempio di quanto già fatto a Firenze per il campanile di Giotto e a Perugia per il belvedere della Rocca paolina.

Nello specifico si tratta di “un sistema ‘alla mantovana’ con materiali che si riferiscono alla tradizione locale del ferro, poco visibili dalle vie circostanti e dalla piazza stessa”, ha spiegato l’ingegnere Pes, “in attesa di ricorrere a una tecnologia più avanzata e realizzare sistemi a scomparsa” ha aggiunto l’architetto Paolo Ghirelli. Una soluzione “poco invasiva e reversibile”, ha specificato l’ingegnere Federico Ragni.

Il presidente dell’Università dei muratori Fabio Mariani ha suggerito un controllo più attento delle forze dell’ordine e l’apposizione di cartelli per evidenziarne la pericolosità. Il progetto dovrebbe essere realizzato prima delle manifestazioni folkloristico-tradizionali del mese di maggio. Per contribuire alla messa in sicurezza, infine, è disponibile anche un conto corrente per la raccolta di fondi.