Il presidente Conte ricevuto in visita privata dal Cardinale Bassetti. L’intervista su Umbria, legge di bilancio, Chiesa

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato ricevuto in visita privata dal Cardinale Gualtiero Bassetti il 24 ottobre, nel tardo pomeriggio. Un colloquio di quaranta minuti, al termine del quale non è stata rilasciata dichiarazione sui contenuti dell’incontro ma il Presidente Conte non si è sottratto alle domande dei media cattolici umbri La Voce e Umbria Radio, con i loro siti web www.lavoce.it e www.umbriaoggi.news.

IL VIDEO DELLA VISITA 

Ecco il testo dell’intervista:

Come presidente del Consiglio quale pensa sia il contributo che può dare e che dà al Paese, la Chiesa che è in Italia?

”La Chiesa ha una spiccata vocazione pastorale. La Chiesa è un pilastro della nostra tradizione culturale e sociale. Che continui a sviluppare la sua attiva pastorale e continui a coltivare il suo carisma, la sua vocazione e quindi aiuti, in piena autonomia, ma possibilmente condividendo qualche iniziativa comune per quanto riguarda, ad esempio, le persone che soffrono e che sono emarginate. Le persone che più hanno difficoltà, finanziarie e non solo. Da questo punto di vista la Chiesa fa tanto ed è un pilastro anche per quanto riguarda l’area del terzo settore e ci auguriamo che possa continuare a contribuire anche il tessuto sociale”.

Quale è il suo rapporto con questa regione: ci sono luoghi o personaggi cui è particolarmente legato?

“Il personaggio è senz’altro san Francesco. È così assorbente che stento ad indicarne atri al suo posto, anche se ce ne sono tanti altri importanti. Sì, sono molte volte che vengo in Umbria e ci torno sempre volentieri. Ritengo che l’Umbria sia un territorio un po’ speciale perché qui si percepisce ancor più il senso dell’armonia, la bellezza dell’armonia che si può instaurare tra l’uomo e l’ambiente, e questo è al centro del progetto politico di questo governo. Voi sapete che alcuni punti programmatici del Governo sono proprio dedicati a rendere l’Italia più verde, più sostenibile, ad offrire una prospettiva ecocompatibile per tutte le attività che facciamo. Qui non dobbiamo parlare solo di industria , di ridurre le emissioni nocive o altro. Dobbiamo parlare di offrire una qualità della vita migliore, a tutti i cittadini. Ecco, quando io vengo in Umbria colgo concretamente questo progetto che è anche un progetto concreto ma è anche di speranza, un progetto attuale ma anche un progetto che disegna il futuro”.

Le immagini dell’incontro

Molte realtà cattoliche come il Forum delle associazioni familiari guardano con interesse a quello che nella legge di bilancio si potrà fare per le famiglie…

“Noi abbiamo stanziato, pur in un quadro di risorse molto contenute – anzi non speravamo di riuscire a trovarne visto questo problema della sterilizzazione dell’Iva per cui abbiamo dovuto mettere sul piatto 23 miliardi, 23 miliardi sonanti dico io – però siamo riusciti a mettere sul piatto delle riscorse e una parte di queste è destinata a dare un segnale importante per il sostegno alle famiglie. In questo momento ci sono tra le persone in difficoltà famiglie con figli, soprattutto quelle numerose, quindi adesso si tratterà di lavorare. Si è parlato anche di un ‘family act’ che, per come interpreto io, è il tentativo di ordinare anche tutte le agevolazioni un po’ sparse che ci sono per le famiglie, e cercare quindi di riprogrammare in modo più organico e sistematico un sostegno effettivo che speriamo possa essere messo, ripeto, soprattutto alle famiglie numerose. Ma un segnale abbiamo cercato di darlo alle persone con disabilità incrementando le risorse già stanziate. Anche lì è un problema familiare, perché quando c’è una persona con disabilità è una intera famiglia che viene coinvolta dalle difficoltà. Noi dobbiamo lavorare a tutti i livelli per l’inclusione. Dico sempre che l’inclusione è fondamentale per riconoscere, più che restituire, la piena dignità. La dignità l’abbiamo tutti, con la nascita, ma c’ anche una dignità che ha una dimensione sociale, e se non c’è lavoro, se non c’è la possibilità di vivere dignitosamente, se non c’è la possibilità di essere partecipi a pieno titolo della comunità in cui viviamo, evidentemente non possiamo sentirci a posto con la nostra coscienza noi governanti, non possiamo esser contenti noi che guardiamo il nostro prossimo soffrire”.

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