A che serve il Presidente della Repubblica? La domanda non è peregrina. Molti pensano che il Capo dello Stato sia (debba essere) l’ispiratore e il supremo decisore della politica nazionale, ma non è così. La Costituzione dice che nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dal ministro proponente, che se ne assume la responsabilità.
Il Capo dello Stato è il guardiano delle regole del gioco, un po’ come l’arbitro sul campo di calcio che, se fa male il suo lavoro, rovina la partita; ma se le squadre non sono capaci di fare goal, lui non può farlo al loro posto. O è come il notaio, che con la sua firma e il suo sigillo dà valore legale all’atto, ma il contratto lo fanno le parti.
Il momento più alto delle funzioni del Capo dello Stato è la nomina del capo del Governo, ma anche lì la decisione non è davvero sua: a lui spetta solo individuare la persona che avrà la maggioranza in Parlamento. Nel 1994 Oscar Luigi Scalfaro, piuttosto che nominare Berlusconi, avrebbe preferito farsi tagliare un dito, ma la maggioranza alle Camere ce l’aveva Silvio, e così fu.
Ma, allora, la nomina di Draghi? Rispondo: Mattarella, prima, le provò tutte per farsi dare dai partiti il nome di uno che avesse la loro fiducia, ma non ci riuscì. Chiese al Presidente della Camera di provare anche lui a far nascere un accordo, ma senza risultati. Solo allora Mattarella disse: a questo punto il nome lo faccio io. Ma non era ancora la nomina vera e propria. Questa fu fatta, formalmente, quando Draghi si presentò con la lista dei ministri e l’elenco dei partiti che l’appoggiavano.
L’episodio dimostra quanto sia delicata e importante la funzione del Presidente nei momenti difficili, ma dimostra anche quanto sia importante che a svolgerla sia posta una persona che abbia dato prova di onestà, correttezza, rispetto delle regole, capacità di esercitare il potere nell’interesse dello Stato e non nel suo personale. Certo non sarebbe la persona giusta – dico un’assurdità solo per rendere l’idea – un evasore fiscale conclamato, che abbia sottratto allo Stato decine di milioni di euro di tasse.