L’Umbria è la regione con la più alta pecentuale di ultrasessantenni sul totale della popolazione, eppure le residenze per anziani (le vecchie “case di riposo”), ma anche i centri diurni, sono insufficienti rispetto alle necessità delle famiglie umbre. Ce ne sono 400 in lista d’attesa per avere un posto per un loro familiare in una struttura residenziale che possa offrire, nei casi più gravi, una adeguata assistenza sanitaria per lungodegenti che negli ospedali non trovano più spazio. Non si tratta di famiglie diventate d’improvviso cattive nei confronti dei loro “vecchi”. Il problema, piuttosto, è che con l’allungarsi della durata della vita sono sempre di più i nuclei familiari in cui a farsi carico dei genitori sono degli ultrasessantenni. Finchè la salute li asssiste la famiglia regge, ma l’aggravarsi della situazione di un congiunto (sia genitore, sia figlio) spesso arriva improvvisamente e rende insostenibile la situazione. E non bastano 400 euro (che è quanto dava la Regione con l'”assegno di cura”) a risolvere l’emergenza se si deve pagare una badante a tempo pieno e se non c’è una adeguata assistenza sanitaria domiciliare. La situazione è ancora più pesante in quelle famiglie in cui si sommano anzianità e disabilità, specie se è psichica. L’angoscia del genitore anziano che non sa chi potrà prendersi cura del figlio dopo che lui non ci sarà più, non trova sollievo neppure con il progetto “Dopo di noi” che può offrire una soluzione ad appena 70/80 persone. Poca cosa di fronte alla crudezza dei numeri che indica in 21mila, tra anziani e disabili, le persone che si potrebbero trovare in questa situazione.
Di questi problemi parleranno i soci dell’associazione cattolica delle residenze per anziani e disabili dell’Umbria (Acradu) nella prima assemblea aperta a politici, sindacalisti, associazioni interessate, che si terrà lunedì 26 novembre. L’Acradu ha promosso l’iniziativa anche per muovere l’inerzia dell’Assessorato regionale alla sanità dal quale l’associazione attendeva di essere convocata per firmare l’accordo raggiunto nel mese di aprile per il Patto regionale per il benessere degli anziani. Accordo che che andrebbe ad aggiungersi a quello già firmato dalla Regione con i sindacati. La firma finalmente ci sarà lunedì 19 novembre. Un fatto positivo che comunque non toglie attualità all’ordine del giorno dell’assemblea. ‘Riguardo alle politiche socio – sanitarie la nostra regione attraversa un momento molto critico – commenta il presidente dell’Acradu Pasquale Caracciolo – il Piano sociale regionale è fermo al 2002 e il Piano regionale sanitario è scaduto il 2005. Dai recenti incontri avuti con gli assessori Damiano Stufara e Maurizio Rosi è emerso che i tempi non si preannunciano brevi’. Lunedì 26 novembre l’assemblea si aprirà alle 9.30 presso l’Istituto Serafico di Assisi. Presiederà l’incontro mons. Vincenzo Paglia, vescovo di Terni – Narni – Amelia e presidente della Consulta regionale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e pace e la salvaguardia del creato.