Il Papa e la seconda patria di Francesco

Gubbio ha avuto una parte importante nella visita di Benedetto XVI ad Assisi

In occasione della visita ad Assisi di Benedetto XVI, Gubbio ha visto riconosciuta la sua dimensione di ‘seconda patria di san Francesco’: il vescovo mons. Mario Ceccobelli e l’emerito mons. Pietro Bottaccioli sono stati infatti presenti in molti dei momenti istituzionali ed informali. Nutrita anche la partecipazione dei giovani all’incontro di Santa Maria degli Angeli; oltre 200 quelli che si sono ritrovati prima a Bastia Umbra, da dove insieme agli altri sono partiti a piedi verso la basilica della Porziuncola, in attesa del Santo Padre, il cui arrivo è stato preceduto da musica, danza e teatro. Una ventina di giovani eugubini, con la regia di don Mirko Orsini e Carlo Nardelli, ha allestito un musical dal titolo Va’ e ripara la mia casa, riprendendo il tema dell’incontro; raccontava la storia di san Francesco attraverso i tre abiti che hanno caratterizzato la sua vita: le vesti da ricco borghese, l’armatura del cavaliere e il saio della conversione, il primo dei quali ricevuto dagli Spadalonga, famiglia eugubina che lo ha accolto dopo la rinuncia ai beni paterni. Nel corso dell’animazione pomeridiana, si sono esibiti con il solito successo anche gli Sbandieratori di Gubbio, le cui ‘chiarine’ hanno salutato l’arrivo di Benedetto XVI sulla piazza di Santa Maria degli Angeli. Introdotto da mons. Cerccobelli, uno degli sbandieratori di domani, il piccolo Lorenzo Ercoli, ha donato al Papa una delle bandiere del gruppo. A sua volta mons. Ceccobelli ha consegnato a Benedetto XVI i filmati Ubaldo da Gubbio e Il Sentiero francescano della pace: Assisi, Gubbio, La Verna, realizzati dalla Danae Film Production. L’ultimo, finanziato dal Patto territoriale per l’Appennino centrale, è finalizzato alla conoscenza dei percorsi e dei luoghi più amati da san Francesco, oltre alla comprensione del messaggio e della testimonianza di pace e di amore del Santo. La circostanza consente di richiamare la situazione del ‘sentiero’, che ricalca quello compiuto dal Poverello nel suo viaggio da Assisi a Gubbio attraverso la valle del Chiascio. Quantunque assai frequentato, è ridotto in precarie condizioni per la mancanza di adeguata manutenzione, come hanno denuinciato padre Basilio Martini, il monaco che vive nell’eremo di San Pietro in Vigneto, e gli ‘amici del sentiero’.

AUTORE: D. M. - G. B.