Il Papa, Biden/Harris e Trump

Se il papa (Pio IX nel 1854) dichiara che, per una singolare grazia di Dio, Maria Santissima è stata, sin dal concepimento, immune dalla macchia del peccato originale che invece affligge l’intera umanità, dice una verità di fede che può essere accolta solo da chi crede in Dio, nell’autorità del papa e nella dottrina in materia di peccato originale; per gli altri sono parole di cui neppure colgono il senso.

Se invece il papa (Francesco nel 2024) dice che l’aborto è l’uccisione di un essere umano, non si scappa: è una verità oggettiva, un dato di fatto, negarlo è come dire che la Terra è piatta; la fede nel soprannaturale non c’entra nulla. Dopo, si potrà discutere se, quando, in quali casi e a quali condizioni, quel fatto si possa considerare lecito o almeno perdonabile, dal punto di vista morale e da quello legale (due punti di vista che non necessariamente coincidono). Ma il fatto è quello che è, ossia quello che ha detto Francesco, e ogni ragionamento intorno alla sua valutazione non può non tenerne conto. Ma allora, papa Francesco si schiera a favore di Trump?

Sappiamo infatti che nella campagna elettorale presidenziale la questione aborto è uno degli argomenti più discussi; i democratici mettono in programma il ripristino della libertà piena (sconfessata nel 2022 da una sentenza della Corte Suprema), e Trump sostiene la linea restrittiva. Ma il papa non è caduto nella trappola. Pure lasciando intendere che sulla questione aborto la sua posizione è più vicina a quella dei repubblicani, ha anche detto che il confronto fra i due schieramenti politici non si può ridurre a quella questione, per quanto importante: ce ne sono altre che, dal punto di vista morale, pesano altrettanto, e che dunque gli elettori potranno (dovranno) scegliere il male minore.

In effetti, se i repubblicani americani si battono in favore del rispetto della vita dei bambini non nati, è anche vero che sono quelli che si battono – con forza ancora maggiore – contro ogni anche timida proposta di limitare la libera circolazione delle micidiali armi da guerra le quali provocano ogni anno migliaia di morti, per delitto o per disgrazia. Sono anche quelli che sostengono la pena di morte, abolita ormai da quasi tutti i paesi civili; certamente non sono pacifisti; e si potrebbe continuare. Le ragioni, e rispettivamente i torti, non stanno tutti da una parte sola. In America come in Italia.

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