Il nuovo vescovo Luciano si è insediato a Città di Castello. Inizia il cammino comune con Gubbio

Il vescovo mons Luciano Paolucci Bedini ha fatto ingresso nella diocesi di Città di Castello che ora è unita “in persona episcopi” alla diocesi di Gubbio. Per il vescovo, e per le due comunità, ora inizia un cammino che è allo stesso tempo comune – nel senso di vissuto in comunione – e distinto – perché le due diocesi restano giuridicamente due entità distine.

La solenne liturgia di insediamento del nuovo vescovo LUciano Paolucci Bedini, celebrata sabato pomeriggio 18 giugno 2022 nella cattedrale di Città di Castello, è stata preceduta da tre intense giornate di cammino del vescovo Luciano sulla Via di Francesco verso Città di Castello. Cammino condiviso con il vescovo emerito mons. Domenico Cancian e con persone (laici, religiosi e presbiteri) provenienti da entrambe le diocesi.

La liturgia di insediamento del nuovo vescovo

“Per Amore, nella Comunione e in fraterna Condivisione, continuiamo a camminare insieme in questa santa Chiesa di Città di Castello” ha detto mons. Paolucci Bedini nell’omelia della messa di insediamento (puoi rivedere il video sul canale YouTube della diocesi), esprimendo gratitudine “per i passi compiuti, per le grandi figure di santità che ci accompagnano e per gli esempi generosi di vita donata per amore della Chiesa. Il Signore ci benedica, custodisca tutti nel suo amore e ci protegga ogni giorno”.

Il gesto che ha reso visibile questa comunione è stato la consegna del Pastorale da parte di mons. Cancian.

“Il Pastorale che passa da una mano ad un’altra non è un segno di potere, non segna una presa di possesso, ma – ha detto mons. Bedini Paolucci nell’omelia – segna la responsabilità di una guida e la presa in cura di tanti fratelli e sorelle, con il timore che questo porta con se, e non a nome nostro, ma solo in nome di Gesù unico vero e buon pastore di noi tutti”.

Scambio di saluti tra i vescovi Domenico e Luciano

Lo scambio di saluti tra il vescovo emerito Domenicoi Cancian e il nuovo vescovo di Città di Castello Lucviano Paolucci Bedini, si è svolto nel segno della fraternità.

Cancian, ricordando i 15 anni vissuti come vescovo della Chiesa tifernate, “con grande stima, fiducia e profonda amicizia” ha consegnato al suo successore “il pastorale con il quale – ha sottolineato – salirai nella cattedra di San Florido.

L’abbraccio fraterno che ci daremo sarà il segno del profondo legame effettivo ed affettivo della continuità del ministero apostolico in Cristo, buon Pastore. A nome di tutta la Chiesa ti ringrazio e benedico per avere obbedito al Signore con umiltà e generosità”.

“Il pellegrinaggio – ha risposto il vescovo Luciano – che abbiamo fatto insieme, eugubini e tifernati in questi tre giorni, guidati da te vescovo entrante e in parte da me vescovo uscente, è stato un bel segno di come si può camminare insieme nella gioia della comunione fraterna che unisce persone diverse nella volontà del Signore, nostra pace. Un segno che, Dio lo voglia, preannuncia la bellezza della comunione delle due Chiese”.

Tanti fedeli presenti e vescovi …

In cattedrale hanno partecipato alla liturgia di insediamento del nuovo vescovo tanti fedeli, il presbiterio e i religiosi, il Presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo arcivescovo di Spoleto-Norcia, il vescovo di Macerata mons. Nazzareno Marconi figlio della comunità tifernate, e altri vescovi oltre al cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo emerito di Perugia-Città della Pieve.

… e autorità

Erano presenti anche i sindaci dei comuni sui quali si estende il territorio della diocesi. Il sindaco di Città di Castello Luca Secondi, ha parlato “a nome del Comune di Città di Castello e dei sindaci di Citerna, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Umbertide e Lisciano Niccone.

A nome di tutti Secondi ha espresso “il più caldo saluto di benvenuto nella nuova casa spirituale dell’Altotevere umbro al quale ha voluto indirizzarLa l’alto consiglio di Papa Francesco. Il dono del Suo arrivo – ha aggiunto – è un privilegio per l’intera nostra, composita comunità locale”.

 

L’omelia del vescovo Paolucci Bedini e i saluti

Omelia di mons. Paolucci Bedini per l’inizio del ministero pastorale nella Diocesi di Città di Castello

“…il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; …questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; …fate questo in memoria di me».”

San Paolo ci ricorda il gesto di Gesù che anticipa e spiega la sua Pasqua, e lascia alla Chiesa i segni necessari della sua presenza di Risorto: il pane e il vino, il suo Corpo e il suo Sangue, per noi, per sempre. Questa è la memoria che rende presente Gesù in mezzo a noi, una memoria da non dimenticare e da celebrare continuamente e per sempre.

Un caro e fraterno saluto lo rivolgo a tutti voi,fratelli e sorelle, che in presenza o da casa celebrate con noi questa solenne liturgia del Corpo e del Sangue del Signore Gesù. Specialmente a chi più soffre, o sta vivendo momenti di fatica, chi è solo e chi teme la vita per la sua gravità, la vostra presenza e la vostra preghiera mi sono care e custodiscono tutta la tenerezza dell’amore di Dio per me figlio.

Un saluto particolare al carissimo Cardinale Gualtiero, al Vescovo Renato Presidente dei Vescovi umbri, al carissimo don Mario Vescovo mio predecessore nella Diocesi di Gubbio, a don Nazzareno, amico e fratello, agli altri confratelli Vescovi presenti, senza dimenticare il Vescovo Domenico con cui da giorni condivido questo passaggio e che di nuovo ringrazio per il dono della sua paternità.

Il Pastorale che passa da una mano ad un’altra non è un segno di potere, non segna una presa di possesso, ma la responsabilità di una guida e la presa in cura di tanti fratelli e sorelle, con il timore che questo porta con se, e non a nome nostro, ma solo in nome di Gesù unico vero e buon pastore di noi tutti.

Un cordiale saluto rivolgo alle autorità civili e militari qui convenute in rappresentanza dei territori, delle popolazioni e delle istituzioni locali.

Carissimi, il Corpo e il Sangue di Gesù sono i segni dell’Amore, della Comunione e della Condivisione, che nutrono il nostro essere discepoli e il nostro camminare insieme dentro la storia.

Raccontano la vicenda di un Dio Creatore e Padre, che ha pensato tutto per l’essere umano, la sua creatura prediletta, tutto gli ha affidato, e di fronte al dramma della libertà ferita, tutto ha messo in gioco per non perdere nessuno, fino a dare la vita del suo Figlio in riscatto per tutti noi.

L’eucaristia che celebriamo è il dramma dell’Amore di Dio che attraversa e riempie la storia della tenerezza di un Padre che non si rassegna allo smarrimento dei suoi figli. Un Dio che si spoglia della sua differenza per immergersi nella nostra debolezza umana, condivide la nostra creaturalità, cammina con noi, si china sulle nostre povertà fino a prenderle su di se perché non ne fossimo schiacciati, per ricordarci che Dio è solo Amore.

Amore che vince le tenebre, il male e la morte.

Noi credenti in fondo abbiamo solo questo Amore per vivere. E solo di questo Amore siamo debitori al mondo, che tanto lo desidera e ne ha sete, anche quando non se ne accorge.

Questi santi segni del pane e del vino nutrono poi la nostra comunione. È il cibo che ci unisce profondamente nella relazione divina della Santissima Trinità.

Commensali e concittadini della città eterna, che tutti ci attende, siamo chiamati a vivere, nel tempo di questo nostro pellegrinaggio terreno, come fratelli e sorelle, uniti dalla misericordia che ci è stata usata.

Il nostro DNA è costituito dalla comunione che Dio ci dona e che proviamo a vivere ogni giorno nella sfida della fraternità, vera prova della potenza dell’Amore di Dio.

Da ultimo il Corpo di Gesù dato e il suo Sangue versato per noi ci parlano di condivisione. È questo lo stile dei discepoli di Gesù e della comunità cristiana.

Tutto ciò che siamo e abbiamo è dono ricevuto gratuitamente da Dio, e siamo chiamati a farne dono gratuito a tutti coloro che il Signore ci da di incontrare.

Solo i doni di Dio ci uniscono, ci arricchiscono e ci fanno crescere sulla via del Vangelo, e da oggi questo cominceremo a viverlo anche con la Chiesa sorella di Gubbio che mi ha insegnato ad essere Sposo nel nome di Cristo.

Per Amore, nella Comunione e in fraterna Condivisione, continuiamo a camminare insieme in questa santa Chiesa di Città di Castello. Grati per i passi compiuti, per le grandi figure di santità che ci accompagnano e per gli esempi generosi di vita donata per amore della Chiesa.

Il Signore ci benedica, custodisca tutti nel suo amore e ci protegga ogni giorno. Amen.

Luciano Paolucci Bedini
Vescovo di Città di Castello e Gubbio – Sabato 18 Giugno 2022

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Saluto dell’Amministratore apostolico Domenico Cancian

al vescovo Mons. Luciano Paolucci Bedini all’inizio del ministero pastorale nella diocesi di Città di Castello – 18 giugno 2022

Eccellenza Rev.ma Mons. Luciano Paolucci Bedini
Carissimo fratello vescovo,

ti saluto e ti accolgo con tanta gioia nella stupenda cattedrale di Città di Castello (recentemente restaurata) dove Papa Francesco ti ha chiesto di succedermi come pastore, unendo nella tua persona le diocesi di Città di Castello e di Gubbio.

Dopo 15 anni dalla mia nomina a vescovo della Chiesa tifernate, con grande stima, fiducia e profonda amicizia, oggi nella solennità del Corpus Domini, ti consegno il pastorale con il quale salirai nella cattedra di San Florido.

L’abbraccio fraterno che ci daremo sarà il segno del profondo legame effettivo ed affettivo della continuità del ministero apostolico in Cristo, buon Pastore.
A nome di tutta la Chiesa ti ringrazio e benedico per avere obbedito al Signore con umiltà e generosità.

Il pellegrinaggio che abbiamo fatto insieme, eugubini e tifernati in questi tre giorni, guidati da te vescovo entrante e in parte da me vescovo uscente, è stato un bel segno di come si può camminare insieme nella gioia della comunione fraterna che unisce persone diverse nella volontà del Signore, nostra pace. Un segno che, Dio lo voglia, preannuncia la bellezza della comunione delle due Chiese.

A tuo incoraggiamento posso testimoniare che in questa Chiesa abbiamo cercato sacerdoti, diaconi, religiosi/e, laici, di mettere in atto molteplici iniziative pastorali che ci hanno fatto crescere. E ciò con il coinvolgimento delle istituzioni e delle amministrazioni comunali che ringrazio.

Con i sindaci vi è stata proficua collaborazione in ordine al bene comune, specie nelle emergenze.

Tra le Lettere pastorali che ho scritto voglio ricordare la prima, che faceva chiaro riferimento al mio motto episcopale: “Rimanete nel mio amore. Amatevi come io vi ho amato”. E l’ultima: “Io sono con voi tutti i giorni”.
Tra i momenti più significativi cito le due visite pastorali, l’ordinazione episcopale di don Nazzareno, la canonizzazione di Santa Margherita, il giubileo della misericordia.

Un commosso ringraziamento al Signore e alla Chiesa Tifernate per il bene che insieme abbiamo potuto compiere. In questo momento voglio abbracciare con gratitudine ogni Tifernate, specialmente le persone malate, i poveri, i giovani e le famiglie.

L’Amore misericordioso perdoni le nostre debolezze e miserie; accompagni ciascuno di noi a vivere nel modo migliore la propria vocazione e missione.

Sicuri che la Chiesa è nelle mani del buon Pastore Gesù e del Padre misericordioso, credendo nella grazia della successione apostolica, chiedo a te Luciano, al cardinale Gualtiero Bassetti, all’arcivescovo Renato Boccardo, presidente della CEU, al vescovo tifernate don Nazzareno e ai vescovi presenti, che ringrazio di cuore per la loro partecipazione, di benedire questa Chiesa chiamata a vivere in comunione con la Chiesa di Gubbio.

Il Signore, al quale eleviamo il canto di lode, ti accompagni, vescovo Luciano, e renda fecondo il tuo ministero episcopale!

“Buon pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi, nutrici e difendici, conduci i tuoi fratelli alla tavola del cielo!”

La Madonna delle grazie, protettrice della città, ti custodisca!

† P. Domenico Cancian, fam
Vescovo emerito di Città di Casgtello – Sabato 18 Giugno 2022

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Saluto al Sindaco di Città di Castello

del vescovo Luciano Paolucci Bedini – 18 giugno 2022

“Il mio primo pensiero è di ringraziamento per l’accoglienza attenta e cordiale che mi è stata riservata e per la quale già mi sento parte di questa comunità tifernate.

Oggi ricevo, per le mani del mio predecessore Mons. Domenico Cancian, una preziosa eredità che mi auguro di saper custodire con prudenza e sapienza, e che comprende anche una esemplare esperienza di vicinanza e di collaborazione tra la Diocesi e le istituzioni locali, ciascuno per la sua parte di competenza e insieme per l’unico bene comune a tutti i cittadini.

Mi inserisco volentieri, e con personale coinvolgimento, in questa positiva condivisione di responsabilità.

Questo meraviglioso territorio, che ho potuto assaporare passo passo nei giorni del mio pellegrinaggio, scenario di una storia ricca e virtuosa, ha visto crescere la vicenda ecclesiale in stretta connessione con quella civile, maturandone la coscienza di una feconda sinergia a favore di questo popolo e di queste comunità.

L’attualità che stiamo attraversando ci indica la necessità di intensificare ancor più questo camminare insieme nello stile del servizio e nell’attenzione premurosa verso chi più fatica e rischia di rimanere ai margini.

Da parte mia vi assicuro la mia presenza e la mia disponibilità per conoscere e affrontare insieme le questioni che riguardano il bene e la dignità della nostra gente, nel rispetto degli ambiti peculiari di ciascuna istituzione, ma nella decisa volontà di non lasciare nessuno da solo o indietro.

La Chiesa è serva di ogni donna e di ogni uomo che incontra e non teme di chinarsi sulle ferite che la storia infligge all’umanità.

Non mancherà dunque, da parte mia e dell’intera comunità diocesana, la benedizione e il sostegno per coloro che, nel rispetto delle regole democratiche, svolgono un prezioso ed indispensabile servizio a beneficio del bene comune e nella responsabilità della cosa pubblica.
Grazie ancora per la vostra accoglienza e l’augurio più sincero per il cammino che ci attende!

Luciano Paolucci Bedini
Vescovo di Città di Castello e Gubbio – Sabato 18 Giugno 2022

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Saluto del sindaco Luca Secondi al Vescovo

Sabato pomeriggio in Piazza Gabriotti, alla presenza dei sindaci della diocesi altotevere ed Alto Chiascio

“A nome del Comune di Città di Castello e dei sindaci qui convenuti della diocesi: Citerna, Monte Santa Maria Tiberina, Montone, Pietralunga, San Giustino, Umbertide e Lisciano Niccone, formulo a Lei il più caldo saluto di benvenuto nella nuova casa spirituale dell’Altotevere umbro al quale ha voluto indirizzarLa l’alto consiglio di Papa Francesco.

Il dono del Suo arrivo è un privilegio per l’intera nostra, composita comunità locale, nella quale da sempre la materialità del vivere quotidiano si è intrecciata fortemente con la vita religiosa e spirituale, dando vita a un territorio molto coeso e capace di produrre integrazione e di generare dialogo, com’è già accaduto con il suo predecessore monsignor Domenico Cancian al quale rivolgo un nuovo, deferente saluto.

Con Lei arriva fra di noi un presule del quale ci è stato possibile cogliere ampiamente la grande generosità, l’entusiasmo nell’amministrare, l’umiltà nel guidare, la pacatezza nel riflettere, la giusta determinazione nello scegliere, il modo estremamente giovanile nel coinvolgere le persone nelle sue scelte, la fermezza nel procedere in piena disponibilità all’ascolto, la consapevolezza che un obiettivo è raggiunto solo quando tutti quelli che lo hanno condiviso lo hanno anche conseguito.

Per questo, la Sua presenza fra di noi sarà occasione quotidiana di stimolo e di confronto, di sprone e di dibattito, di reciproco consiglio e di mutua esortazione al bene comune.

Auspico un contatto franco e produttivo tra i Comuni e il Vescovado perché le premesse della maturità e istituzionale e spirituale di questa terra mi consentono di coltivare tale speranza e di riporla con particolare fiducia nella Sua persona. Da oggi, anche grazie alla Sua presenza fra di noi, gli stessi rapporti istituzionali già ottimi con il comune di Gubbio, oggi rappresentato dal sindaco Filippo Maria Stirati e gli altri comuni dell’Alto Chiascio, avranno un nuovo impulso e daranno vita ad ancora più proficui risultati in molti campi della vita sociale dei nostri territori.

Ben arrivata, Eccellenza, nella terra di Santa Margherita, Santa Veronica, dei Santi Patroni, Florido e Amanzio, in questo lembo operoso di Umbria che ha visto all’opera geni dell’arte di ieri, come Raffaello, e di oggi, come il concittadino Alberto Burri.

La nostra civiltà, la nostra fede, la nostra cultura sono un bene indiviso che, insieme, contribuiremo ad arricchire giorno per giorno”.

Luca Secondi
sindaco di Città di Castello – Sabato 18 Giugno 2022