Quale è il suo atteggiamento di fronte alla fioritura di manifestazioni culturali, artistiche, musicali, folcloristiche e anche ricreative, programmate in tutta la diocesi? ‘Ben vengano le manifestazioni culturali, artistiche e musicali, perché l’uomo ha bisogno anche di bellezza, di cultura e di elevazione spirituale. Non c’è solo un corpo da nutrire, ci sono anche una testa e un cuore da riempire. Purtroppo a prevalere sono le manifestazioni ricreative, non sempre conformi alla morale e al buon gusto’. La soddisfa il fatto che le varie chiese sono colme di gente per la veglia natalizia? ‘Sono lieto che le chiese la notte di Natale siano piene di gente. Non c’è solo folclore e sentimento, c’è anche fede. Questa solennità propone un Dio vicino che si è fatto compagno dell’uomo per guidarlo e per sostenerlo, che ci invita alla semplicità e all’innocenza’. Come vorrebbe che i fedeli trascorressero il periodo natalizio? ‘Il Natale è insieme festa di Dio e festa dell’uomo. È giusto che in questa circostanza ci si ritrovi gioiosamente intorno a una mensa. Occorre tuttavia evitare lo spreco, la spensieratezza e la trappola del dilagante consumismo. Un Dio vicino impone a ciascuno di noi di essere vicini agli altri’. Il presepio è un retaggio francescano radicato, ma come è possibile negare il fascino dell’albero di Natale? ‘Preferisco indiscutibilmente il presepio, soprattutto quando è attualizzato nella situazione in cui si vive: in questo caso esprime pienamente il significato della Incarnazione di Cristo. Trovo importante il simbolismo dell’albero che ci presenta Cristo come luce che rischiara il cammino e dà il senso della gioia. Avverto invece disagio di fronte a ‘Babbo Natale’ che arriva perfino a scendere con la nordica slitta: povero di contenuti, talvolta ridicolo, comunque lontano dalla nostra cultura’.Quale effetto spirituale le desta il presepio? ‘Davanti al presepio vedo il valore della famiglia, oggi purtroppo frantumata, della vita e del dono più prezioso che Dio Padre ci ha fatto. Il presepio inoltre ci fa scoprire e ammirare nell’umiltà e nella sua semplicità la presenza di Dio. I problemi che ci angustiano sono tanti. Tuttavia se vogliamo scoprire la vera radice di questi mali, in particolare della guerra e del terrorismo, dobbiamo renderci conto che la principale causa sta nel rifiuto di Dio. Senza Dio l’uomo adora se stesso’.
Il Natale dà senso alla gioia
In occasione della solennità del Natale abbiamo rivolto alcune domande al vescovo diocesano mons. Sergio Goretti sul senso che ha questa festa nella nostra diocesi
AUTORE:
Francesco Frascarelli