Comprendere quello che è successo in zone colpite dai terremoti per cercare di evitare errori, lungaggini e spese inutili. È venuto a studiare la ricostruzione umbra del dopo-1997 il ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca. Un giro tra Foligno, Gualdo e Gubbio, in collegamento con la sua missione in Abruzzo come inviato speciale del Governo per il passaggio dalla gestione commissariale a quella ordinaria del sindaco di L’Aquila.
Barca è partito da Foligno dove, al Centro regionale protezione civile, è stato accolto dalla presidente Marini, dall’assessore Vincenzo Riommi, dal sindaco di Foligno, Nando Mismetti, e dal vice prefetto di Perugia, Rita Stentella. Qui gli è stata illustrata la ricostruzione post-terremoto in Umbria, dall’evento sismico alle soluzioni adottate per far fronte alla fase dell’emergenza, ed il modello di ricostruzione attuato.
Quindi la delegazione ha accompagnato il ministro prima nel centro storico di Foligno per una breve visita, e successivamente, a Belfiore (frazione di Foligno) per un incontro con la popolazione. Poi a Gualdo Tadino per un incontro con il Sindaco, ed infine a Gubbio.
“Abbiamo il senso di una ricostruzione che ha saputo fin dall’inizio essere molto ancorata alle istituzioni locali: questa è stata chiaramente la sua forza”, ha detto il ministro Barca subito dopo l’incontro di Foligno. “Abbiamo trovato conferma di un convincimento che abbiamo – ha aggiunto – cioè che quando si imposta una ricostruzione di questo tipo non si conoscono mai tutte le regole del gioco e come avverrà, e quindi è necessario lasciare molta flessibilità. Tra l’altro, questa è una ricostruzione che ha coinvolto due regioni, quindi alla complessità del coordinamento verticale ha unito anche quella del coordinamento tra due regioni”.
“In questi giorni – ha aggiunto Barca – stiamo definendo, insieme al commissario del cratere de L’Aquila, il passaggio all’ordinario, e questi sono gli ultimi elementi che ci serviranno. Proprio a fine settimana daremo alcune indicazioni circa questo passaggio”.
Su una possibile esportazione del modello umbro nella ricostruzione a L’Aquila, Barca ha sottolineato di aver “imparato che contano molto i contesti territoriali. L’importante – secondo il ministro – è ricavare, più di quanto abbiamo fatto in passato, delle lezioni dalle esperienze precedenti. Ci sono delle cose, dei principi che rimangono, che ovviamente vanno adattati alle caratteristiche, alle capacità, alle competenze e anche all’atteggiamento e ai desideri della popolazione”.
Inconsueto ed anche interessante il dialogo del ministro con la popolazione a Belfiore. Nella scuola elementare, Barca ha praticamente intervistato i cittadini sulle problematiche della ricostruzione e sui tempi d’attesa per ritornare nella propria casa.