Il lavoro è a servizio della vita. Mai deve essere il contrario!

Dalla bottega del falegname, Gesù lavoratore e suo padre Giuseppe ci ammoniscono a custodire il lavoro come cooperazione all’attività creatrice di Dio. Basterebbe di per sé a richiamare i credenti alla difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici in ogni latitudine. In questi giorni ricorre il decimo anniversario della strage del Rana Plaza, un edificio di otto piani che nella periferia di Dhaka (Bangladesh) ospitava laboratori tessili in cui si producevano capi d’abbigliamento per molti marchi occidentali. Crollò uccidendo 1.138 persone, per la maggior parte donne, e ferendone 2.500.

Dalla Commissione spirito di Assisi riceviamo l’invito rivolto mensilmente a tutte le fedi per pregare e operare perché non vi sia sfruttamento e sopraffazione ma rispetto della dignità di ogni lavoratore e lavoratrice. Vi siano leggi che garantiscano la sicurezza sul lavoro che è a servizio della vita, mai il contrario. E ricordiamo il richiamo di Papa Francesco: “Lavorare non solo serve per procurarsi il giusto sostentamento: è anche un luogo in cui esprimiamo noi stessi, ci sentiamo utili, e impariamo la grande lezione della concretezza, che aiuta la vita spirituale a non diventare spiritualismo”.

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