Commentando all’Angelus di domenica il Vangelo del giorno (Gv 6,1-15) Papa Francesco ha sottolineato che in Gesù “agisce la potenza misericordiosa di Dio, che guarisce da ogni male del corpo e dello spirito. Ma Gesù non è solo guaritore, è anche maestro: infatti sale sul monte e si siede, nel tipico atteggiamento del maestro quando insegna: sale su quella ‘cattedra’ naturale creata dal suo Padre celeste”.
Di fronte alla folla affamata, “i discepoli ragionano in termini di ‘mercato’, ma Gesù alla logica del comprare sostituisce quell’altra logica, la logica del dare”.
E alla fine “la folla è colpita dal prodigio della moltiplicazione dei pani; ma il dono che Gesù offre è pienezza di vita per l’uomo affamato.
Gesù sazia non solo la fame materiale, ma quella più profonda, la fame di senso della vita, la fame di Dio. Di fronte alla sofferenza, alla solitudine, alla povertà e alle difficoltà di tanta gente, che cosa possiamo fare noi? Lamentarsi non risolve niente, ma possiamo offrire quel poco che abbiamo, come il ragazzo del Vangelo”.
Dopo l’Angelus, Bergoglio ha ripreso alcuni temi di attualità, ecclesiastica e non solo. “Oggi – ha ricordato – si aprono le iscrizioni per la 31a Giornata mondiale della gioventù, che si svolgerà l’anno prossimo in Polonia. Ho voluto aprire io stesso le iscrizioni, e per questo ho fatto venire accanto a me un ragazzo e una ragazza perché siano con me nel momento di aprire le iscrizioni, qui davanti a voi. Ecco, mi sono iscritto alla Giornata come pellegrino mediante questo dispositivo elettronico! Celebrata durante l’Anno della Misericordia, questa Giornata sarà, in certo senso, un Giubileo della gioventù, chiamata a riflettere sul tema ‘Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia’ (Mt 5,7)”.
L’effetto è stato contagioso: neanche ventiquattr’ore dopo il click di Papa Francesco, erano già 240 i “macro-gruppi” che hanno avviato la pratica di iscrizione alla Gmg. In pratica, circa 45 mila persone e 300 volontari.
Ma il discorso del Papa si è concluso su un punto dolente: “Tra qualche giorno – ha detto, sempre domenica – ricorrerà il secondo anniversario da quando in Siria è stato rapito padre Paolo Dall’Oglio. Rivolgo un accorato e pressante appello per la liberazione di questo stimato religioso.
Non posso dimenticare anche i Vescovi ortodossi rapiti in Siria e tutte le altre persone che, nelle zone di conflitto, sono state sequestrate. Auspico il rinnovato impegno delle competenti autorità locali e internazionali, affinché a questi nostri fratelli venga presto restituita la libertà. Con affetto e partecipazione alle loro sofferenze, vogliamo ricordarli nella preghiera. Preghiamo tutti insieme la Madonna con l’Ave Maria”.