La Società divine vocazioni è stata fondata dal beato Giustino Russolillo. Nato a Pianura di Napoli il 18 gennaio 1891, fu ordinato sacerdote nel 1913. Nel 1920, nominato parroco di Pianura, raccolse a vita comune alcuni giovani. Ebbe inizio così la prima comunità vocazionista, che ebbe una prima approvazione diocesana nel 1927 e l’approvazione pontificia nel 1947. Quella vocazionista è una grande famiglia, costituita dai padri Vocazionisti, dalle suore Vocazioniste, dalla Fraternità vocazionista, dalle Apostole della Santificazione Universale, dai Servi di Cristo vivo, Figli della Luce, Shepherds of Youth, Amici di don Giustino, Cooperatrici missioni vocazioniste, ecc. È attiva e opera in 11 nazioni. Il fascino che esercitava don Giustino su tanta gente era la sua profonda spiritualità. Partendo dalla consapevolezza che l’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio Trinità, ardeva dal desiderio di entrare il più possibile nel Mistero trinitario e di condurvi ogni anima che incontrava. Da questo suo zelo è scaturito il fine della Società divine vocazioni che consiste nel condurre tutte le anime alla divina unione con Dio-Trinità. Sin da piccolo Giustino desiderava diventare sacerdote, ma le condizioni economiche precarie della sua famiglia glielo impedivano. La Provvidenza realizzò il suo sogno: lo stesso giorno della sua ordinazione fece voto di fondare una congregazione religiosa che potesse aiutare le vocazioni: la povertà non deve mai essere un ostacolo! All’interno di questa grande famiglia, il 17 aprile 2006 è nata la Fraternità vocazionista come ramo della stessa. A essa possono appartenere laici e chierici, uomini e donne, che si consacrano al Signore con i voti di povertà, castità e obbedienza emessi nelle mani del superiore generale della Società divine vocazioni. Coloro che vengono accolti nella fraternità, come i primi cristiani, dopo aver incontrato Gesù e sperimentato il suo amore, decidono di condividere ogni cosa vivendo in letizia e semplicità di cuore per annunciare il Regno dei cieli. Il ritmo della giornata è scandito dalla preghiera espressa in varie forme: la liturgia delle ore, la messa, l’adorazione eucaristica, il rosario, la meditazione della Parola di Dio, il silenzio. La fraternità attualmente si prende cura della parrocchia di San Nicola in Macchie di Amelia. Si prefigge come regola di vita essenziale il vivere in letizia e semplicità di cuore, amandosi come veri fratelli. Fine fondamentale è la santificazione propria e universale in spirito di adorazione e d’intercessione, e contemporaneamente la missione dell’evangelizzazione e dell’accoglienza in risposta al grido di san Giovanni Paolo II: “È ora di evangelizzare!”. Abbiamo compreso che non basta impiegare tutte le nostre energie per la pecora rimasta nell’ovile, ma è necessario rimettere i calzari ai piedi, prendere la bisaccia e partire per raggiungere e affiancare pellegrini scoraggiati che tornano a Emmaus perché delusi dalla vita; accogliere l’adultera disperata, farsi invitare da uno che fino a quel momento ha defraudato o distrutto la vita di quanti lo hanno incontrato, insomma andare verso le periferie, come ci ricorda Papa Francesco. Il nostro padre fondatore, il beato Giustino M. Russolillo, ci ha insegnato che anche il peccatore più incallito può diventare un grande santo. Noi crediamo fermamente che tutti possono essere raggiunti dall’amore di Dio, e a tal fine ci sforziamo di “farci tutto a tutti, per salvare a ogni costo qualcuno” (cfr. 1Cor 9,22). È tempo di annunciare il Vangelo con una nuova espressione, un nuovo metodo e un nuovo ardore. La fraternità, accanto alla pastorale ordinaria, ha dato vita, all’interno della parrocchia stessa, a un centro propulsore di evangelizzazione che prende il nome di “Centro di evangelizzazione Don Giustino”, nel quale propone periodicamente corsi biblici con un metodo attivo partecipativo, per rispondere con più efficacia all’esigenza di una nuova evangelizzazione.