Il Dio dei bambini

PAPA FRANCESCO. All’udienza si è soffermato sui più piccoli all’interno della famiglia, “Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato”. È un rapporto “che Dio vuole e Dio custodisce”
“Gesù benedice i bambini” scena tratta dal film “The Testaments”
“Gesù benedice i bambini” scena tratta dal film “The Testaments”

All’udienza generale di mercoledì in piazza San Pietro la catechesi di Papa Francesco, dedicata ai bambini, è partita dalla frase di Gesù: “È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo”. “La parola di Gesù – ha commentato – è forte oggi. Gesù è realista”. E ha aggiunto: “Io vorrei, prima di iniziare la catechesi, in nome della Chiesa, chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano. Vi chiedo perdono”.

Francesco ha quindi parlato delle “promesse che facciamo ai bambini. Non parlo tanto delle promesse che facciamo qua e là, durante la giornata, per farli contenti o per farli stare buoni (magari con qualche innocente trucchetto: ti do una caramelle, queste promesse…), per invogliarli a impegnarsi nella scuola o per dissuaderli da qualche capriccio. Parlo di altre promesse, delle promesse più importanti, decisive per le loro attese nei confronti della vita, per la loro fiducia nei confronti degli esseri umani, per la loro capacità di concepire il nome di Dio come una benedizione. Sono promesse che noi facciamo loro”.

“Noi adulti siamo pronti a parlare dei bambini come di una promessa della vita, e siamo anche facili a commuoverci, dicendo ai giovani che sono il nostro futuro. È vero. Ma mi domando, a volte, se siamo altrettanto seri con il loro futuro, con il futuro dei bambini e con il futuro dei giovani! Una domanda che dovremmo farci più spesso è questa: quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambini, facendoli venire nel nostro mondo?”.

“Accoglienza e cura, vicinanza e attenzione, fiducia e speranza, sono altrettante promesse di base, che si possono riassumere in una sola: amore… Questo è il modo più giusto di accogliere un essere umano che viene al mondo, e tutti noi lo impariamo, ancora prima di esserne coscienti. A me piace tanto quando vedo i papà e le mamme, quando passo fra voi, portarmi un bambino, una bambina…

L’amore è la promessa che l’uomo e la donna fanno a ogni figlio: fin da quando è concepito nel pensiero. I bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa: lo aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso. Basta guardarli: in tutte le etnie, in tutte le culture, in tutte le condizioni di vita!

Quando accade il contrario, i bambini vengono feriti da uno ‘scandalo’, da uno scandalo insopportabile, tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo. Non possono capire cosa succede. Dio veglia su questa promessa, fin dal primo istante. Ricordate cosa dice Gesù? Gli angeli dei bambini rispecchiano lo sguardo di Dio, e Dio non perde mai di vista i bambini (Mt 18,10). Guai a coloro che tradiscono la loro fiducia, guai! Il loro fiducioso abbandono alla nostra promessa, che ci impegna fin dal primo istante, ci giudica”.

Il Papa ha proseguito: “E vorrei aggiungere un’altra cosa: la loro spontanea fiducia in Dio non dovrebbe mai essere ferita, soprattutto quando ciò avviene a motivo di una certa presunzione, più o meno inconscia, di sostituirci a Lui. Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato. È un rapporto reale: Dio lo vuole e Dio lo custodisce. Il bambino è pronto fin dalla nascita per sentirsi amato da Dio, è pronto a questo. Non appena è in grado di sentire che viene amato per se stesso, un figlio sente anche che c’è un Dio che ama i bambini”.

“I bambini, appena nati, incominciano a ricevere in dono, insieme col nutrimento e le cure, la conferma delle qualità spirituali dell’amore. Gli atti dell’amore passano attraverso il dono del nome personale, la condivisione del linguaggio, le intenzioni degli sguardi, le illuminazioni dei sorrisi. Imparano così che la bellezza del legame fra gli esseri umani punta alla nostra anima, cerca la nostra libertà, accetta la diversità dell’altro, lo riconosce e lo rispetta come interlocutore. Un secondo miracolo, una seconda promessa: noi – papà e mamma – ci doniamo a te, per donare te a te stesso! E questo è amore, che porta una scintilla di quello di Dio!”.

“Solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù possiamo veramente capire in che senso, difendendo la famiglia, proteggiamo l’umanità. Il punto di vista dei bambini è il punto di vista del Figlio di Dio. La Chiesa stessa, nel battesimo, ai bambini fa grandi promesse, con cui impegna i genitori e la comunità cristiana. La santa Madre di Gesù – per mezzo della quale il Figlio di Dio è arrivato a noi, amato e generato come un bambino – renda la Chiesa capace di seguire la via della sua maternità e della sua fede. E san Giuseppe – uomo giusto, che l’ha accolto e protetto – ci renda tutti capaci e degni di ospitare Gesù in ogni bambino che Dio manda sulla terra”.

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