La libera circolazione delle armi negli Usa non è più difendibile nemmeno da parte dei rappresentanti delle lobbies delle aziende armiere. Dopo l’ennesima tragica strage di bambini innocenti, bisognerebbe innanzitutto sposare il silenzio rispettoso del dolore, e poi avvertire tutta l’amarezza delle lacrime della vergogna. Ascoltare invece ancora oggi dichiarazioni che invitano le maestre ad armarsi per difendere gli alunni, suona quantomeno come un delirio incomprensibile.
Possiamo anche essere disposti al rispetto delle diverse culture e delle ragioni storiche che portano a scelte legislative che a noi suonano come “legge della giungla”, ma di fronte alla garanzia del valore della vita umana non dovremmo esitare a far cadere ogni altro argomento. Mentre preghiamo per i bambini e gli insegnanti di Uvalde e per le loro famiglie, chiediamo al Dio della vita di rompere la diga delle ragioni difese da chi sostiene l’applicazione estensiva del secondo Emendamento; e di sostituire i sentimenti della pietà umana a quelli che sostengono meri interessi economici.