‘Inquinato dal consumismo’: così Benedetto XVI a proposito del Natale. Giorni fa sono capitato a Roma, ho lasciato in deposito una valigetta (3 euro e 80 per un’ora e mezza!), tornando ho attraversato una specie di supermercato e ho incontrato una dozzina di ‘Natali’: il Natale del Torrone, quello delle Macchinine col motore elettrico e il navigatore satellitare, quello delle Bambole che parlano (bella forza!!) meglio di una presentatrice Tv; non un Natale, uno che è uno, di Gesù di Nazareth. Inquinato. Non credo che qualcuno di noi possa farci qualcosa. È così, salviamo il salvabile. Al solito, i meno fortunati sono anche i più esposti. ‘I meno fortunati’: quelli che dalla vita non hanno avuto nessun strumento di difesa contro la banalità debordante, quelli che hanno come punto di riferimento solo la Tv, quelli che credono che Celentano sia un pensatore, e che Bruno Vespa sia uno storico, e che la vicenda di Elisa di Rivombrosa sia la continuazione dei Promessi sposi. Per loro è più facile che per gli altri identificare il Natale col panettone. Ma anche i superdotati, gli intellettuali duri e puri, quelli che sprizzano intelligenza da tutti i pori, quelli che leggono in chiave sociologica fatti che non tollerano la riduzione a fatti sociologici: anche loro sono tagliati fuori dalla vera comprensione del Grande Evento. Cos’è successo in realtà nella Notte Santa? Lo sappiamo tutti. Ma voglio proporvi quanto m’è stato detto da un cristiano coi fiocchi (tanto per non smentire il clima natalizio). M’ha detto, questo autentico grande fratello nella fede: quel giorno tra Dio e l’uomo s’è instaurato, tramite Gesù di Nazareth, un formidabile cordone ombelicale. Da quel giorno tutta la vita che, a qualsiasi livello, a qualsiasi titolo, in qualsiasi forma Dio trasmette all’uomo, transita attraverso Gesù di Nazareth. ‘Cordone ombelicale’. Da sempre siamo stati costretti a parlare del Mistero tramite immagini, sempre e comunque pallide, slavate. Da sempre il nostro linguaggio è stato strutturalmente inidoneo a cogliere la sostanza del mistero. Ma questa (‘cordone ombelicale’) m’è parsa un’immagine particolarmente bella, particolarmente idonea a strappare al Mistero di Cristo un lembo della sua sostanza, certamente minuscolo ma forte. Stanotte ci inginocchieremo davanti a Lui. Dovremmo farlo come lo fece san Francesco, quando a Greccio pianse a lungo davanti al primo Presepe della storia, quello che lui aveva realizzato con le sue mani, bisbigliando: ‘L’Amore non è amato’. Dovremmo. In realtà lo faremo per quel poco che siamo. Gente che non alza più di tanto. Ma se da quel cordone ombelicale arrivasse un fiotto supplementare di vita, finalmente capace di convertirci? Auguri!
Il cordone ombelicale
AUTORE:
Angelo M. Fanucci