“Pensare al lavoro del futuro è motivo di ansia per tutti, soprattutto per i giovani. Compito della comunità educativa ed ecclesiale è sostenerli e dar loro motivi di speranza”. A dirlo è stato Giuseppe Croce, docente di Politica economica e economia del lavoro, all’Università “Sapienza” di Roma, al suo attivo anche diversi corsi sulle politiche del lavoro e dell’istruzione.
Il docente è intervenuto al secondo degli incontri di formazione e aggiornamento per il mondo della scuola (erano presenti anche degli studenti) promossi dalla Commissione regionale per l’educazione della Ceu, presieduta dal vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino, che si è svolto venerdì 5 marzo al Cenacolo di Santa Maria degli Angeli. Tema era “Quale speranza di lavoro per i giovani tra l’Umbria e il mondo?”.
“Un uomo senza lavoro – ha detto mons. Sorrentino dopo la lettura della Parabola degli operai che ha introdotto l’incontro – è un uomo senza dignità. Bisogna fare il possibile perché il lavoro venga trovato”.
“L’idea di quest’anno – ha detto Annarita Caponera, coordinatrice della Commissione – è quella di proseguire la riflessione avviata lo scorso anno sul tema “In Cristo il nuovo umanesimo” declinandolo in tre modi: un motivo teologico – affrontato nel primo incontro che si è tenuto a febbraio – un motivo economico e un motivo ecologico-ambientalista”.
“Quello che si prospetta per il futuro è uno scenario fatto di luci e ombre – ha commentato Croce – Ormai da tempo è in corso, sia in Italia che nel mondo, una rivoluzione tecnologica informatica senza precedenti, con un conseguente cambiamento sia qualitativo che quantitativo del lavoro e quello che ci aspetta è ancora ignoto”. “L’Umbria non si è ancora ripresa dalla crisi” – ha detto e a sostegno di quanto affermato ha riportato alcuni dati sull’occupazione che fotografano uno stato di sofferenza della nostra regione più acuta che nel resto del Centro Nord. “Il reddito per abitante è al di sotto del livello nazionale, su 110 province Perugia è al 51 posto, Terni al 70esimo”. E ancora “Il tasso di occupazione in Umbria è del 61%, nel centro Nord del 63%. Il 42,5% dei ragazzi dai 15 ai 24 anni non trova lavoro, nel Centro Nord il 35,5%, le ragazze sono il 45%, nel centro Nord sono 37/38%”.
Sul futuro lavorativo dell’Italia due sono le tesi che circolano tra gli economisti: una pessimistica e una ottimistica.
“I pessimisti – ha proseguito – sostengono che tale rivoluzione tecnologica produca dei costi e la sostituzione di molti posti di lavoro, sia manuali che intellettuali, così come nei servizi. Gli ottimisti sostengono invece che nell’immediato ci sarà sì sofferenza di posti di lavoro, ma verrà superata nel lungo periodo. Le macchine non possono fare tutto, non potranno sostituire l’esigenza della relazione umana e quindi ci sarà un aumento di lavori nell’ambito dei servizi”. E ancora “per gestire queste macchine e per il loro utilizzo ci sarà bisogno di persone specializzate che sappiano usarle: ne beneficeranno i giovani che avranno un’alta specializzazione, come la laurea, soprattutto nelle discipline scientifiche, tecniche e informatiche e chi avrà fatto studi superiori professionalizzanti. Chi soffrirà saranno i lavori intermedi”. “Se i giovani saranno ben preparati avranno speranza” – ha ribadito. Al termine si è svolto un breve dibattito.