Una giornata da consegnare agli archivi come una delle tappe più belle vissute dal Centro accoglienza socio-riabilitativo-educativo “Aldo Moro”, l’udienza concessa da Papa Francesco il 19 marzo.
“È stata un’esperienza eccezionale, vissuta da tutti con entusiasmo, coinvolgimento e grande emozione. Una giornata che ha arricchito tutti. Come sempre, gratificante l’incontro avuto anche insieme agli altri Vescovi con il Santo Padre: al termine ci ha salutato con un insistente ‘pregate per me’”: il vescovo mons. Mario Ceccobelli ha così commentato l’esperienza vissuta fianco a fianco con i ragazzi, le loro famiglie e gli operatori del Centro, struttura che svolge da anni un’attività davvero benemerita e soprattutto competente nei confronti di quanti sono costretti a confrontarsi con problemi e difficoltà di varia natura.
Al gruppo era stata riservata una postazione privilegiata, tanto che il Pontefice ha potuto dedicarle una significativa attenzione, utilizzata da Alessio Fiorucci per consegnargli il suo bel quadro San Francesco e il lupo, dipinto per l’occasione. Sul retro, la firma di tutti gli ospiti dell’“Aldo Moro” e una dedica-invocazione: “Papa Francesco, ministro di Dio, messaggero di fede, pace e speranza, benedici le nostre famiglie e il nostro lavoro. Grazie”.
“È stata una giornata bellissima – ha aggiunto Paola Minelli, responsabile del Centro -, ricca di grandi emozioni. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato e contribuito al suo successo, a cominciare dal vescovo Ceccobelli che è stato sempre con noi”. Dalla sua voce traspare la soddisfazione per l’esperienza vissuta: “C’erano stati riservati dei posti seduti. Il Santo Padre, persona affascinante e straordinaria avvolta da un alone di pace, si è avvicinato a noi, ci ha stretto la mano. Noi lo abbiamo invitato a Gubbio, e Alessio [Fiorucci] gli ha consegnato il quadro, la cui cornice è opera degli intagliatori Minelli. Il Papa ha ringraziato, ha letto i nomi degli ospiti del Centro che lo avevano firmato sul retro, allontanandosi da noi con un ultimo sorriso. Sulla strada del ritorno ci siamo poi fermati a San Paolo fuori le Mura. Siamo ritornati stanchi, ma una fatica del genere valeva la pena di essere affrontata e sostenuta”.
Il Centro di accoglienza “Aldo Moro” è attualmente frequentato da una trentina di ragazzi e ragazze, seguiti da uno staff composto da una decina di persone. All’interno vengono svolte varie attività, con la sinergia di tutti.