A Natale, un regalo di prestigio può essere un libro d’arte. Ma… quando non esisteva ancora la fotografia, come si facevano ad ammirare i capolavori senza sobbarcarsi lunghi viaggi? Si chiamava un incisore professionista, che andava sul posto e ricopiava – a mano! – l’opera d’arte, a volte con una precisione semplicemente sbalorditiva. Come è facile immaginare, quelle antiche stampe, che presero a diffondersi nel Rinascimento, hanno oggi un valore immenso.
E non sempre stanno sepolte in chissà quale archivio misterioso, come l’Arca dell’alleanza del primo film di Indiana Jones. Anzi, proprio ad Assisi il 23 dicembre verrà inaugurata alla Galleria d’arte contemporanea della Pro Civitate Christiana (via Ancajani 3, ore 16.30) la mostra ‘Quel mistero di un Dio bambino’, che espone preziose stampe dedicate alla nascita e infanzia di Gesù. “È la prima volta che vengono mostrati al pubblico gli originali – sottolinea la responsabile della Galleria, Anna Nabot. – In passato erano a volte state esposte delle riproduzioni, ma non le incisioni autentiche. Si tratta di una ventina di opere; non moltissime, ma alcune risalgono addirittura al XVI secolo”.
Come ne siete entrati in possesso? “Verso la fine degli anni ’50 alcuni nostri amici e collaboratori erano venuti a sapere che un’illustre famiglia austriaca metteva in vendita l’intera raccolta di stampe di loro proprietà. La Galleria acquistò in blocco quelle a carattere cristologico, dato che il nostro fine istituzionale è appunto quello di evangelizzare attraverso l’arte”.
Chi erano i committenti originari di queste stampe? “Nobili, a volta addirittura re, come quello di Francia. Inviavano i loro incisori di fiducia a copiare soprattutto i capolavori del Rinascimento italiano”.
Nella mostra, che resterà aperta fino al 31 gennaio, compaiono opere realizzate tra il Cinquecento e l’Ottocento, tratte principalmente da pittori italiani quali Raffaello, Giovanni Bellini detto “Giambellino”, fra’ Bartolomeo, Jacopo Bassano, Annibale Carracci, il Veronese. Tutte le stampe in mostra sono corredate da dati storico-biografici sugli incisori e sugli autori da cui sono riprese. Una serie di pannelli didattici aiutano a leggerle da diversi punti di vista: dai testi evangelici di riferimento (dal Natale alla Disputa con i dottori al tempio), oppure testi apocrifi, alle varie tecniche incisorie; dallo sviluppo storico dell’iconografia agli elementi simbolici: giglio, agnello, cardellino, libro, ecc. In occasione della mostra viene inoltre presentato un libro fresco di stampa di don Oscar Battaglia, biblista noto ai lettori de La Voce, dal titolo Quando Dio si fece Bambino, Cittadella editrice. Un racconto della Natività attraverso gli occhi dei protagonisti, di fronte a “quel mistero di un Dio bambino”.