E’ iniziata con il ricordo di Margherita Peccati e Daniela Crispolti, le due dipendenti della Regione uccise al Broletto, e di Franco Tomassoni, assessore alla Sanità recentemente scomparso, la conferenza stampa di fine anno della Regione. Un anno difficile, scandito da una “crisi economica e sociale senza precedenti, che ci ha portato ad operare in uno stato di perenne emergenza – ha sottolineato la presidente della Regione, Catiuscia Marini aprendo il suo intervento -. Pur nelle difficoltà, il bilancio resta positivo, con l’Umbria che ha saputo raggiungere traguardi importanti ed eccellere a livello nazionale. Penso, ad esempio, al nostro sistema sanitario che ci ha portato ad essere la prima regione “benchmark” in Italia (cioè di riferimento, per la definizione dei criteri di qualità dei servizi erogati, appropriatezza ed efficienza ai fini della determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario, ndr), a dimostrazione che un modello di assistenza pubblica è ancora possibile. La buona gestione dei costi della sanità ci ha permesso anche di tenere sotto controllo la fiscalità regionale, non andando a gravare ulteriormente su famiglie e imprese. Quello della Regione è un bilancio sano, certificato dalla Corte dei Conti”.
“Penso anche – ha continuato la presidente – ai fondi europei. L’Umbria è tra le poche regioni italiane ad avere utilizzato interamente le risorse Ue 2007-2013, investendole, ad esempio, per il Piano di sviluppo rurale, per l’occupazione e l’aiuto alle aziende in difficoltà. Sono 20mila i lavoratori umbri in cassa integrazione e 200 le imprese in crisi”.
“Per i primi mesi del 2014 – ha concluso la presidente Marini – due le deadline su cui lavorare: l’avvio della nuova programmazione europea 2014-2020 e la chiusura del processo di riorganizzazione dell’Ente, con l’ultima tappa del riordino delle partecipate che riguarderà le società dell’Ict (Information and comunication tecnology). Questo lavoro rientra in un’operazione complessiva di taglio dei costi, che ha portato a razionalizzare il personale, ridurre i dirigenti, eliminare gli affitti. Da gennaio non saremo più il primo, ma il terzo Ente per numero di dipendenti”.
Al termine dell’intervento della presidente, la parola è passata ai vari assessori, che hanno sottolineato le attività principali dei loro ambiti di competenza.
In primis Fabrizio Bracco, assessore a Bilancio, Cultura e Turismo, che ha ribadito il grande lavoro di contenimento e riqualificazione della spesa messo in campo dalla Regione: “Il bilancio è di 2,2 miliardi, di cui 1,6 per la sanità. Abbiamo tagliato oltre 300 milioni di euro nel 2013, più di 400 nel 2014 e altrettanti nel 2015. Sono cifre rilevantissime”.
Sul fronte trasporti e ambiente, a parlare è l’assessore Silvano Rometti, che, sul fronte rifiuti, spiega: “Abbiamo raggiunto il 50% di raccolta differenziata, non siamo soddisfatti perché il risultato è ancora disomogeneo, ma si tratta di un buon traguardo se pensiamo che una regione come il Trentino, che fa la raccolta differenziata da anni, è al 57%. Ora il problema da affrontare riguarda la chiusura del ciclo. Per le infrastrutture, sono stati investiti 260 milioni di euro e tutti i cantieri per le grandi opere programmate sono in corso”.
La vicepresidente e assessore all’Istruzione e Welfare, Carla Casciari, ha fatto il punto su welfare e istruzione. “Sono state riconfermate – ha sottolineato – tutte le voci di bilancio sul sociale e stiamo riprogrammando il nuovo Piano, insieme a due ulteriori percorsi legati all’informatizzazione del sistema e ad una definizione degli affidamenti che non si basi più soltanto sul massimo ribasso, ma che tenga in considerazione il coinvolgimenti diretto dei vari attori che vi operano”. “La povertà è cresciuta – ha continuato l’assessore -, abbiamo fatto la nostra parte con il riparto dei fondi ai Comuni e 3 milioni di euro per gli interventi in favore delle famiglie vulnerabili. E’ stato poi riconfermato il fondo per la non autosufficienza e applicata per la prima volta la legge sull’invecchiamento attivo”.
Sul fronte istruzione, l’assessore Casciari ha ricordato i 31 interventi di edilizia scolastica realizzati, nonostante la mancanza di risorse governative, i 1200 bonus erogati per il sostegno alla prima infanzia, l’istituzione degli Its (Istituti tecnici superiori), le azioni contro l’abbandono scolastico e il Piano di dimensionamento.
Ottimi risultati per l’agricoltura. “L’Umbria – ha sottolineato l’assessore Fernanda Cecchini – è fra le poche regioni virtuose per efficienza e capacità organizzativa, in quanto ha impegnato nel Piano di sviluppo rurale tutti i 785 milioni di euro di risorse giunti dai fondi europei 2007-2013 e pagato il 70% delle attività”.
In merito alle politiche abitative, l’assessore Stefano Vinti ha sottolineato le varie attività della Regione, come il bonus per la prima casa, che hanno prodotto il 5% del mercato immobiliare umbro. Ha poi ricordato il bando per gli sfratti incolpevoli ancora aperto, nonché gli investimenti in merito a digital divide e data center.
“Il commercio – ha, invece, ribadito l’assessore al Commercio, Sicurezza, Sport e Urbanistica, Fabio Paparelli – è uno dei settori più in crisi. Ma abbiamo lavorato con le banche per garantire l’accesso al credito, per sviluppare centri commerciali naturali e per rilanciare l’edilizia, attraverso un Testo unico che punta sulla sburocratizzazione”.
A concludere la Giunta, Vincenzo Riommi, assessore allo Sviluppo economico e personale, che ha ricordato i colpi inferti dalla crisi sul mercato del lavoro. “Anche se in difficoltà, l’Umbria è ancora una delle poche regioni che possono garantire la cassa integrazione in deroga fino alla fine dell’anno. Abbiamo, inoltre, lavorato su azioni per lo sviluppo, attivando 18 provvedimenti strutturali per un totale di 44 milioni di euro, che hanno stimolato investimenti privati per oltre 110 milioni di euro. Sul fronte occupazione, abbiamo investito più di 22 milioni di euro, di cui oltre 3 milioni per le work experience e 8 milioni per la stabilizzazione di 1046 lavoratori. Ora al via il Fondo rotativo per il finanziamento dei progetti d’impresa extra bancario tramite Sviluppumbria, che permetterà di raddoppiare i finanziamenti alle imprese”.