Domenica 22 settembre si svolge nella nostra diocesi il 1° Meeting “E io vi ristorerò. Nella sofferenza la speranza”. L’incontro si presenta come una delle novità del programma della Pastorale diocesana della salute e nasce come appuntamento itinerante in ambito zonale. Ogni anno, a partire da quest’anno, il Meeting verrà proposto via via a una Zona pastorale della diocesi. Si parte dalla II Zona, poi dal 2014 si seguirà il calendario della imminente visita pastorale dell’Arcivescovo. L’iniziativa si propone come un incontro-festa con e per quanti – a motivo di età, disabilità o malattie permanenti o con decorso clinico particolarmente lungo – vivono quotidianamente nelle loro case assistiti da familiari, volontari, operatori sanitari, ministri dell’eucaristia.
L’incontro si realizza insieme alle realtà locali che lo ospitano e in funzione delle specifiche realtà territoriali, con l’intento di offrire a tutti occasione di riflessione e approfondimento sul senso profondo della salute, della malattia, della sofferenza, del servizio, riscoprendo la dignità del malato come soggetto attivo dell’azione pastorale della salute. È una giornata di riflessione e di preghiera perché, prima nel nostro cuore e poi nella comunità, sappiamo farci prossimo. A partire da questo momento forte, si vogliono stimolare tutti gli operatori a costruire, con fantasia e novità, un’azione pastorale ordinaria a favore dei malati, delle loro famiglie e di quanti operatori sanitari e pastorali operano in questa realtà. La formula del Meeting che proponiamo vuole essere un contenitore che, accanto al programma principale, offre eventi collaterali in modo che ciascuno possa trovare, secondo la propria sensibilità e il servizio che svolge, un’occasione di riflessione, approfondimento, e incontro sul tema della malattia affrontato da vari punti di vista.
L’incontro vuole essere anche occasione di festa per quanti, anziani e malati, vorranno partecipare, insieme alle loro famiglie, per trascorrere una giornata serena vissuta in allegria insieme ad altri, con al centro la convivialità del pranzo fatto insieme. Tutte le realtà della Zona pastorale vengono coinvolte, in modo che tutte le componenti della comunità siano stimolate a riflettere sulle problematiche proposte e a partecipare attivamente, offrendo il proprio contributo originale a partire dai bambini del catechismo fino agli adulti, coinvolgendo ogni parte attiva della zona (diaconi, ministri dell’eucarestia, volontari) e, se ritenuto utile, stimolare anche il contesto sociale e civile in cui si radica la Zona pastorale, con riflessioni sugli stessi temi. Così potranno essere coinvolte scuole, società sportive, associazioni di volontariato, ecc. Il Meeting vuole essere anche occasione per le varie zone per ripensare o semplicemente rimodulare quanto già di importante si fa per la pastorale della salute.
L’evento vuole essere anche un momento di festa per quanti vivono gran parte del proprio tempo tra le mura domestiche perché impossibilitati a una vita di relazione a motivo della malattia o della disabilità in senso lato. Si svolgerà sempre nel periodo primaverile-estivo per favorire la partecipazione di tutti, ed è strettamente collegato alla celebrazione liturgica diocesana della Giornata del malato che si svolge tradizionalmente nella chiesa di Santa Lucia la domenica più vicina alla festività della Nostra Signora di Lourdes dell’11 febbraio. Per sottolineare significativamente l’attenzione di tutta la Chiesa alla realtà del malato e della sofferenza sono state attivate significative collaborazioni con l’ufficio della Pastorale giovanile, che animerà il momento di festa subito dopo il pranzo consumato insieme, e i monasteri presenti nella diocesi, per realizzare schede di riflessione per l’adorazione eucaristica. Tra le iniziative che vivremo durante il Meeting ci sarà anche l’esperienza dell’adorazione eucaristica permanente.
Il programma del Meeting
Al 1° Meeting promosso dall’ufficio per la Pastorale della salute prenderanno parte varie associazioni e realtà ecclesiali impegnate nel settore. Sarà un evento diocesano “itinerante”: si terrà ogni volta in una delle sette Zone pastorali della diocesi. Quest’anno sarà la seconda Zona a ospitarlo domenica 22 settembre, presso il complesso parrocchiale Ss. Severo e Agata in San Mariano di Corciano (Pg). Si inizia al mattino con l’accoglienza dei partecipanti alle ore 8.45. Alle ore 9.15 la preghiera delle lodi mattutine, presieduta da mons. Bassetti. Alle ore 9.30 riflessione con don mons. Nazzareno Marconi su “La sofferenza nella Bibbia”. Alle 10.30 il dott. Francesco Fressoia tratterà il tema “Quando arriva la malattia in famiglia”. Alle 11.30 riflessioni di tipo pastorale, “E lo calarono dal tetto, davanti a Gesù – L’accompagnamento della comunità al sofferente” con don Armando Aufiero del Cvs. Ore 12.15, testimonianze di operatori pastorali. Ore 15, festa animata dai giovani. Ore 17.30 messa.
Le associazioni nel territorio diocesano che si occupano della cura – medica e pastorale – dei malati
L’ASSOCIAZIONE PERUGINA DI VOLONTARIATO (Apv), promossa dalla Caritas della diocesi di Perugia – Città della Pieve, nasce nel 1986 su espressa volontà dell’arcivescovo mons. Cesare Pagani, che volle dare vita a un’associazione di volontariato con lo scopo di coordinare i vari gruppi di volontariato ecclesiale, promuovere tempi formativi ed essere strumento di collegamento con gli enti pubblici presenti sul territorio. Dallo Statuto: “L’associazione promuove il servizio volontario di coloro che, in uno spirito di solidarietà umana e cristiana, sono disposti a mettersi a servizio di quanti si trovano in situazioni di bisogno”.
AMATA (Associazione malati alzheimer) e TELEFONO ALZHEIMER Umbria è un’associazione di familiari, operatori, volontari e persone comunque sensibili al problema, costituitasi il 5 settembre 1997. Hanno contribuito alla nascita dell’associazione alcuni operatori della struttura complessa di Geriatria dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, vedendo negli anni i familiari in preda al dramma e alla disperazione perché lasciati soli nell’assistere un malato tanto impegnativo sia sul piano fisico che psicologico, emotivo ed economico, insieme ad alcuni familiari e a persone sensibili al problema Alzheimer.
OVUS di Corciano: la sua storia è piuttosto recente, infatti la sua data di fondazione risale al 28 dicembre 2005. Una serie di circostanze, non raggruppabili per importanza, hanno fatto sì che un gruppo di persone caratterizzate da spirito volontaristico e una “buona dose di coraggio” abbiano deciso di fondare l’associazione, che successivamente si è affiliata all’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze) fondata a Spoleto nel 1904. Si tratta di una onlus che esplica le proprie attività nel campo del trasporto sanitario, della protezione civile e assistenza, rispettando i canoni dell’Albo regionale del volontariato del Dipartimento della protezione civile a cui è iscritta.
Il CENTRO VOLONTARI DELLA SOFFERENZA (Cvs) è stato fondato da mons. Luigi Novarese nel 1947. Il suo scopo specifico è aiutare i credenti a prendere coscienza del valore di salvezza che può esserci nel dolore di una persona, quando lo si vive non come un problema condizionante ma come una risorsa per il bene. L’azione del Cvs vede coinvolti nel medesimo ideale non solo gli ammalati ma anche i sani, per una condivisione della medesima spiritualità. Il Cvs è organizzato a livello diocesano e viene riconosciuto dal Vescovo del luogo, il quale ne approva lo Statuto, riconosce il Consiglio diocesano eletto dall’assemblea, e nomina un sacerdote quale assistente diocesano.
UNITALSI Umbria – come in tutta Italia – ha una storia legata in particolare al santuario mariano di Lourdes che, dopo più di cento anni dalla fondazione dell’associazione, è e rimane la meta privilegiata dei suoi pellegrinaggi. Era il 1903 quando il fondatore, Giovanni Battista Tomassi, figlio dell’amministratore dei Principi Barberini, partecipò al suo primo pellegrinaggio. Al centro della sua storia c’è la carità vissuta come servizio gratuito dagli oltre 100 mila aderenti, uomini, donne, bambini, sani, ammalati, disabili, senza distinzione di età, cultura, posizione economica, sociale e professionale.
VILLA NAZARENA è una casa per l’accoglienza di persone disabili appartenente all’istituto delle suore della Sacra Famiglia di Spoleto che, per loro carisma, hanno come fine apostolico la promozione della persona e della famiglia. La casa è un’opera di carità e non persegue alcun fine di lucro; privilegia le persone con maggiore difficoltà e si prefigge di “essere, dare, costruire famiglia” secondo il carisma del fondatore, il beato Pietro Bonilli, apostolo della Sacra Famiglia, della famiglia e della carità. Lo scopo è trasformare i “disabili” in “diversamente abili” attraverso un cammino educativo-riabilitativo mediante strumenti operativi atti a raggiungere gli obiettivi, quali: l’educazione alle autonomie, laboratori di didattica speciale rivolto al potenziamento delle attività cognitive, laboratorio di attività manuale, di attività motoria globale per il miglioramento, e il mantenimento delle capacità di movimento e di coordinazione.
CONFRATERNITE DI MISERICORDIA: “Misericordia” è il nome di numerose confraternite e arciconfraternite cattoliche dedite all’assistenza dei più bisognosi. Diffuse in tutta Europa e nel mondo, è in Italia che se ne rintracciano le fonti documentali più antiche, con la fondazione nel 1244 della Misericordia di Firenze. Al Meeting saranno presenti le Misericordie di Olmo (Perugia) e Magione. Riguardo a quest’ultima, l’idea che “aiutare gli altri è il modo migliore per realizzare se stessi” venne a un giovane magionese trasferitosi a Prato per diversi anni, dove maturò al servizio nella Misericordia. Ritornato a Magione, ripensava alla sua esperienza e non riusciva a dimenticare tutto il bene che aveva lasciato, un bene che aveva nel cuore e che gli diceva poco a poco che forse anche a Magione poteva nascere “qualcosa”, un qualcosa che non aveva una base, soldi, gente e che, rapportato alla realtà di una confraternita come Prato, sembrava un sogno irrealizzabile… che si è realizzato.
La CROCE ROSSA ITALIANA, comitato locale di Corciano, è presente nel territorio di competenza dal 1° giugno 1995, e con i suoi 200 volontari attivi è operativa 365 giorni all’anno. Le attività dell’associazione sono: servizio ambulanze, corsi alla popolazione, donazione sangue, attività di inclusione e supporto sociale, organizzazione eventi per raccolta fondi, campagne di sensibilizzazione e prevenzione, attività per i giovani, protezione civile, soccorso in acqua. Garanzia e guida delle azioni della Cri sono i sette princìpi fondamentali del Movimento internazionale di Croce rossa, che ne costituiscono lo spirito e l’etica: umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità. Furono adottati alla 20a Conferenza internazionale della Croce rossa svoltasi a Vienna nel 1965.