L’Umbria abbraccia l’Unione e non cambia. La presidente Maria Rita Lorenzetti va oltre le aspettative e si riconferma alla guida della Regione. Lascia a casa le speranze – in verità abbastanza sommesse – della Casa delle Libertà che arretra nei numeri (ma non nei seggi per il sistema elettorale che non premia chi prende più voti). Risultato: dei trenta seggi in Consiglio regionale il centrosinistra se ne aggiudica 19 e il centrodestra 11. Il successo del centrosinistra è schiacciante. Va benissimo – superando d’incanto tanti dubbi in casa Ds – anche il listone ‘Uniti nell’Ulivo’ che teneva insieme Margherita, Ds, Sdi e Repubblicani europei. Il candidato sconfitto della Cdl, Pietro Laffranco, ha invitato alla riflessione il centrodestra e a mantenere un comportamento unitario nella prossima legislatura. In una regione governata da sempre dalla sinistra, l’opposizione non riesce a decollare. Anzi, rispetto a cinque anni fa, perde consensi. È probabile che tutto dipenda dalla tendenza nazionale che ha punito il governo Berlusconi. Ma qualche responsabilità dovrebbe essere assunta da più di un dirigente della Cdl. A meno che la logica, al di là delle chiacchiere, sia solo quella di puntare a mantenere il posto (caldo e comodo) in Consiglio regionale. Il voto ha fatto emergere i campioni delle preferenze. Vede al primo posto l’assessore uscente Vincenzo Riommi (Ds), che ha battuto sul filo di lana Ada Girolamini (Sdi). Più staccato Maurizio Rosi (Ds) mentre a Terni Eros Brega (Margherita) ha stracciato i concorrenti. Il segretario regionale Ds, Fabrizio Bracco, è entrato anche se superato dai suoi colleghi di partito. L’urna ha invece bocciato sonoramente l’assessore uscente Gaia Grossi. Nel centro destra hanno ottenuto buoni consensi Luciano Rossi (Fi) e Franco Zaffini (An). Tra le novità si segnalano gli ingressi di Roberto Carpinelli (Pdci), Franco Tomassoni (Margherita) e di Oliver Bruno Dottorini (Verdi), portavoce di Alfonso Pecoraro Scanio. È passato di misura l’ex sindaco di Orvieto, Stefano Cimicchi (Ds), che per una manciata di voti ha superato Sara Giglioni (Ds) di Narni. Non si esclude in questo caso – data l’esiguità della distanza (8 voti) tra i due candidati – il riconteggio dei voti, attraverso il ricorso alla magistratura amministrativa. Il successo del centrosinistra, oltre il 60 per cento, ha portato a dimezzare il cosiddetto listino. Sono passati solo i primi tre: la presidente Lorenzetti, Gianpiero Bocci (Margherita) e Stefano Vinti (Prc). Restano a casa, almeno per il momento, Paolo Baiardini (Ds) e Marco Fasolo (Sdi). Per l’ultimo del listino, Carpinelli (Pdci), è scattata comunque l’elezione perché è risultato il più votato nella lista del suo partito. Per Baiardini è probabile un suo rientro in Consiglio se, come pare, uno dei due consiglieri eletti (Bocci o Vinti), sarà eletto parlamentare l’anno prossimo. A quel punto entrerebbe il primo dei non eletti, appunto Baiardini, del listino. Nel centrodestra sono solo due le novità rispetto a cinque anni fa: Aldo Tracchegiani (An) e Raffaele Nevi (Fi). Fra qualche giorno si tornerà a parlare di incarichi e soprattutto delle proposte, illustrate in campagna elettorale, da mettere in pratica quanto prima. Non va dimenticato che non si è votato solo per le elezioni regionali ma anche in quattro comuni umbri, due in provincia di Perugia e due in quella di Terni. A Valfabbrica, dove il sindaco di Fi si è dimesso dopo la sfiducia espressa anche da alcuni consiglieri della maggioranza di centro destra, ha vinto la lista di centro sinistra, eleggendo sindaco Ottavio Anastasi. A Scheggino è cambiata la guida. Dopo il centro sinistra, ora governa la città un sindaco di centro destra, Carlo Valentini. A Calvi (voto anticipato per la morte del sindaco) il centro destra si è confermato a maggioranza, anche se non era stata presentata una lista di centro sinistra. È stato eletto sindaco Silvano Lorenzoni. A Giove il centro sinistra è tornato a guidare il comune, con Alvaro Parca.
I seggi: 19 al centro sinistra, 11 al centro destra. I nomi degli eletti
AUTORE:
Emilio Querini