Una madre con il suo piccolo salvati dopo essere stati per 100 ore sotto le macerie; una donna che dà alla luce un figlio non appena estratta dalle rovine della sua casa dove è rimasta sepolta per tre giorni e altri salvataggi insperati operati da soccorritori locali e stranieri, venuti da tutte le parti anche dall’Italia, sono segni di speranza che brillano nella notte della tragedia che ha colpito una zona dell’India, lo stato del Gujarat. Tragedia immensa di centomila morti e duecentomila feriti, secondo le cifre fornite dal governo. Per grazia di Dio l’umanità offre ancora segni di solidarietà e si lascia commuovere da sofferenze e lutti benché geograficamente lontani. Avviene anche quando si evocano la fame, le malattie, come la lebbra, che suscitano movimenti di intervento, laici e cattolici. Si è celebrata domenica scorsa la giornata a favore dei malati di lebbra e non c’è una causa di umana pietà che non veda l’immediato intervento della Caritas e di altre organizzazioni umanitarie. Questo tipo di problemi, anche quelli di casa nostra, quelli veri, che sono noti, dovrebbero essere al centro anche delle istituzioni civili e dei mezzi di comunicazione sociale. Succede invece troppo spesso che esse si perdano dietro questioni del tutto secondarie e ne facciano l’oggetto di interesse predominante. Basta sfogliare i giornali o seguire la televisione per rendersene conto. Si dà la notizia seria in breve e poi si passa alle cose che hanno maggiore presa sulla gente. Così i politici, di ogni schieramento che enfatizzano e si azzuffano per questioni di schieramento o di poltrone, o di polemica per partito preso. Adesso, ad esempio, tutti i partiti italiani hanno una sola preoccupazione: riportare a casa il massimo di seggi al parlamento. Si chiede, si contratta, si minaccia, si prega. I cittadini sono delusi, consapevoli che viene loro tolta anche la minima possibilità di scelta, perché tutto è programmato prima e concesso da chi detiene il massimo di potere contrattuale in un polo e nell’altro, da una parte Forza Italia e dall’altra i Ds. Altri esempi sono le polemiche personali, i servizi sulla vita privata delle persone, magari dei calciatori, la grande sfida sulla bistecca fiorentina, mentre il problema reale è quello della produzione genuina di carni e di alimenti che non portino danni alla salute e sia sufficiente a sfamare tutti quelli che ne hanno bisogno. Insomma, una società più seria e responsabile, resa tale almeno nella considerazione di ciò che avviene nel mondo, della immane sofferenza di tanta parte di umanità. I gravi e concreti problemi della società, anche di quella nazionale e locale, non dovrebbero essere caricati solo sulle spalle di pochi generosi volontari, ma su tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità nell’esercizio del potere e nella comunicazione, per i quali, tra l’altro, sono anche ben pagati.
I problemi seri e quelli fasulli
AUTORE:
Elio Bromuri