I primi 40 anni della corale Santa Cecilia

FOSSATO DI VICO. La Corale cittadina celebra quattro decenni di successi

Corale-s.-Cecilia--studio-GAVIRATI-GubbioQuarant’anni di coro. Sono solo quattro parole, si dicono d’un fiato, ma sono una vita intera. Impossibile riassumere in poche righe migliaia di serate di prova, centinaia di concerti, decine di trasferte in Italia e all’estero… Il 23 novembre nella chiesa parrocchiale di San Sebastiano a Fossato di Vico si è assistito a un emozionante spettacolo della corale Santa Cecilia. Tutto ha inizio nel maggio1973 quando il parroco di Fossato di Vico, don Luciano Eutizi, intuisce che l’attività musicale può essere la risposta più appropriata all’entusiasmo di un gruppo di giovani. Da allora il coro ha svolto attività in Umbria e ha partecipato a rassegne a Castiglione del Lago, Gubbio, Chiaravalle, Jesi, Fabriano e Roma. Ha effettuato inoltre tournée in Francia e Lussemburgo, presso il Parlamento Europeo.

Dall’ottobre 1989 è diretta dal maestro Paola Paolucci, diplomata in Canto presso il Conservatorio di musica “Rossini” di Pesaro. Sotto la sua guida, la corale continua il suo percorso di qualità: si applica nell’esecuzione di brani sempre più complessi, rappresentando l’Umbria con concerti in Italia sia singolarmente e in collaborazione con altre corali. Ha partecipato a rassegne nazionali a Perugia, Città della Pieve, Serra San Quirico, Terni e Foligno; in collaborazione con la corale “G. Verdi” di Gubbio ha eseguito concerti lirici al teatro “Gentile” di Fabriano e al teatro comunale di Gubbio; con grande soddisfazione ha eseguito il grande Requiem in Do minore di Cherubini con l’orchestra “Accademia strumentale umbra” nella chiesa di S. Pietro a Gubbio, patrocinato dalla Regione e presentato in occasione del 50° anniversario della Liberazione dell’Umbria.

“Ed eccoci qui a far festa – dicono -, una grande festa di compleanno. Perché, pur se gli anni passano, resta sempre intatta l’antica passione per il canto. Perché i rapporti umani tra i cantori si sono consolidati: c’è fusione nelle voci, ma anche tra di noi, e c’è gusto nello stare insieme. Perché è sempre bello regalare, prima a se stessi e poi a chi ci viene ad ascoltare, momenti di serenità… Il coro è entusiasmo che si manifesta nella voglia di cantare, la gioia dello stare insieme che ciascuno sente dentro di sé; il coro è amicizia vera e profonda. Un canto eseguito senza amicizia potrebbe anche essere tecnicamente perfetto, ma rimarrebbe un canto vuoto, freddo, senza emozioni perché non è autentico, non viene dal cuore”. Con voce rotta dall’amozione il presidente del coro Felice Del Ventura ha poi ringraziato per le manifestazioni di affetto e di riconoscenza.

AUTORE: Marta Ginettelli