Mantenere alta l’attenzione sui drammi che vivono popoli anche lontani e costruire una politica di pace sulle orme di Aldo Capitini, nella cultura e nella pratica della nonviolenza. Sono gli obiettivi che si prefigge la “Rete della pace”, composta a livello nazionale da una sessantina di associazioni e costituita nell’aprile scorso a Verona. Tante le associazioni che vi hanno aderito anche in Umbria, tra le quali Acli, Arci, Cgil, Legambiente, Agesci, Udu e Rete degli studenti medi. Scopi, finalità e programmi sono stati illustrati venerdì scorso a Perugia in una conferenza stampa cui hanno partecipato Sergio Bassoli, responsabile nazionale delle politiche globali della Cgil, Maurizio Gubbiotti di Legambiente, Paolo Tamiazzo dell’Arci e il presidente regionale dell’Acli Vincenzo Menna.
La Rete della pace è stata definita “espressione della Tavola della pace, cui si ispira e da cui trae origine” della quale però non fa più parte dal 2011, con l’apertura – ha detto Bassoli – di un confronto “che ci ha portato a mettere in discussione i suoi assetti e le forme organizzative”. Un confronto – ha aggiunto – che “è un segno di vitalità dei movimenti per la pace in Italia e che oggi ci vede impegnati in percorsi paralleli, ma senza polemiche perché gli obiettivi sono comuni. Continuiamo quindi ad auspicare una strada comune per la riorganizzazione e il rilancio della Tavola della pace. Anche se non facciamo parte del comitato organizzatore della prossima Marcia della Pace Perugia-Assisi del 19 ottobre, noi ci saremo”.
La Rete della pace – è stato spiegato – è una esperienza di coordinamento e di confronto tra tutti coloro che nella società civile lavorano in Italia per promuovere la pace, fondata sul rispetto dei diritti umani, su giustizia e equità sociale, sulla solidarietà, l’inclusione e la mondialità, sulla legalità, sulla nonviolenza e sulla cittadinanza attiva. Tra i suoi obiettivi ci sono anche la “promozione di una società aperta e multiculturale, che individui nell’immigrazione e nell’intercultura una risorsa per la comunità”, e la promozione di politiche locali e globali per la salvaguardia dell’ambiente. A questo proposito Maurizio Gubbiotti ha ricordato che dei 6 milioni di profughi all’anno, ormai più della metà sono “profughi ambientali” che fuggono da guerre per l’acqua e altre risorse primarie e da eventi climatici.
Tra gli obiettivi immediati della Rete ci sono la mobilitazione – di questi giorni – per la pace in Palestina, con manifestazioni svoltesi anche in Umbria, e una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre un “Servizio civile come strumento di cittadinanza attiva, di protezione e di difesa non armata e nonviolenta del Paese”. A questo proposito Bassoli ha annunciato che dal 20 ottobre comincerà la raccolta delle firme necessarie in tutta Italia. Per quanto riguarda la situazione nella striscia di Gaza la Rete della Pace ha avviato una raccolta di farmaci e medicinali ma ha anche rinnovato l’appello al Governo italiano e alle istituzioni internazionali per una immediata soluzione diplomatica della crisi.
Paolo Tamiazzo dell’Arci ha detto che bisogna “lavorare per la pace” anche con progetti nelle scuole, mentre Vincenzo Menna ha auspicato una “voce unitaria dell’Europa per le politiche del Mediterraneo e sul problema dei flussi migratori”. Ha inoltre sottolineato l’impegno delle Acli per favorire il dialogo interreligioso in un mondo dove spesso la religione “è usata come ragione di conflitti e di guerre”.