Il 12 dicembre in tutto il mondo si è parlato delle condizioni mondiali dell’infanzia. A Perugia, il comitato regionale “Umbria per l’Unicef” si è riunito a Palazzo della Penna per rapportarsi con queste realtà. La presidente regionale dell’Unicef, Vincenza Losito Baldasserini, ha voluto spiegare il perché l’Unicef ha incentrato il suo rapporto annuale sull’importanza di un’adeguata assistenza ai bambini nei primissimi anni di vita e sul perché nonostante siano fondamentali per lo sviluppo, vengono spesso sottovalutati in sede di programmazione politica ed economica dei paesi. Nel 1999 sono nati circa 129 milioni di bambini e sempre nello stesso anno ne sono morti quasi 11 milioni sotto i 5 anni, la maggior parte per cause che si potevano prevenire, come l’insufficienza di cure prenatali.
Perché per la salute dei bambini, prima di tutto è essenziale assistere le mamme. L’Api (Assistenza alla prima infanzia) ha l’obbiettivo infatti di garantire il diritto del bambino a sviluppare pienamente il proprio potenziale cognitivo, emozionale, sociale e fisico. Sin dalla nascita, e per i successivi 3 anni, le cellule celebrali di un bambino proliferano in senso esponenziale, creando circuiti che saranno fondamentali per lo sviluppo del pensiero, del linguaggio e dell’apprendimento, ovvero gli strumenti con cui costruirà la sua vita da adulto. Sono questi gli anni in cui le esperienze e le interazioni con i genitori e con la comunità, hanno un impatto determinante sullo sviluppo cerebrale quanto quello di altri fattori come un’appropriata alimentazione e buone condizioni sanitarie.
Uno studio effettuato negli Stati Uniti ha dimostrato che per ogni dollaro investito nello sviluppo fisico e cognitivo dei bambini più piccoli, si calcola un rendimento 7 volte superiore. L’assessore alla Cultura Anna Calabro e l’assessore ai Servizi sociali Wladimiro Boccali invece, si sono rivolti direttamente ai ragazzi di una classe della scuola media Ugo Foscolo, presente all’incontro, cercando di fargli prendere coscienza dei problemi trattati, portandogli come esempi fatti concreti della loro vita quotidiana, per prevenire malattie e disturbi che possono riguardarli da vicino. Un’assistenza completa alla prima infanzia è il punto di partenza per creare un mondo caratterizzato dalla speranza e dal rinnovamento per dar vita a nazioni libere e prospere. Nel settembre 2001 avrà luogo la Sessione speciale sull’Infanzia dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, in cui i capi di Governo di tutto il mondo avranno l’opportunità di riaffermare i diritti allo sviluppo umano e si verificheranno i progressi realizzati nell’ultimo decennio rispetto agli impegni assunti dalle nazioni durante il Vertice mondiale per l’Infanzia del 1990 e dalla convenzione sui Diritti dell’infanzia. “I diritti dei bambini hanno dieci anni, facciamoli crescere ancora”, recita lo slogan dell’Unicef, e ci auguriamo che non restino solo parole.