All’udienza generale di mercoledì, Papa Francesco ha ripreso le catechesi sui doni dello Spirito santo (testo integrale su www.vatican.va), in particolare il dono del “consiglio”.
“Sappiamo – ha detto – quanto è importante, soprattutto nei momenti più delicati, poter contare sui suggerimenti di persone sagge e che ci vogliono bene. Ora, attraverso il dono del consiglio, è Dio stesso, con il suo Spirito, a illuminare il nostro cuore, così da farci comprendere il modo giusto di parlare e di comportarsi e la via da seguire”.
“Ma come agisce in noi? – si è chiesto. – Nel momento in cui lo accogliamo e lo ospitiamo nel nostro cuore, lo Spirito santo comincia subito a renderci sensibili alla Sua voce e a orientare i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre intenzioni secondo il cuore di Dio. Nello stesso tempo, ci porta sempre più a rivolgere lo sguardo interiore su Gesù come modello del nostro modo di agire e di relazionarci con Dio Padre e con i fratelli”.
“Il consiglio, allora, è il dono con cui lo Spirito santo rende capace la nostra coscienza di fare una scelta concreta in comunione con Dio, secondo la logica di Gesù e del suo Vangelo. In questo modo, lo Spirito ci fa crescere interiormente, ci fa crescere positivamente, ci fa crescere nella comunità e ci aiuta a non cadere in balìa dell’egoismo e del proprio modo di vedere le cose”.
“La condizione essenziale – ha proseguito – per conservare questo dono è la preghiera. E sempre torniamo sullo stesso punto: la preghiera… Mai dimenticare la preghiera, mai. Nessuno se ne accorge quando noi preghiamo sul bus, in strada: preghiamo in silenzio, col cuore, approfittiamo di questi momenti per pregare. Pregare perché lo Spirito ci dia questo dono del consiglio”.
“Nell’intimità con Dio e nell’ascolto della sua Parola, pian piano mettiamo da parte la nostra logica personale, dettata il più delle volte dalle nostre chiusure, dai nostri pregiudizi e dalle nostre ambizioni, e impariamo invece a chiedere al Signore: qual è il Tuo desiderio?”.
“In questo modo, matura in noi una sintonia profonda, quasi connaturale nello Spirito, e si sperimenta quanto siano vere le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Matteo: ‘Non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi’” (Mt 10,19-20).
“Come tutti gli altri doni dello Spirito, poi – ha aggiunto il Papa – anche il consiglio costituisce un tesoro per tutta la comunità cristiana. Il Signore non ci parla soltanto nell’intimità del cuore; ci parla, sì, ma non soltanto lì, ma anche attraverso la voce e la testimonianza dei fratelli. È davvero un dono grande poter incontrare degli uomini e delle donne di fede che, soprattutto nei passaggi più complicati e importanti della nostra vita, ci aiutano a fare luce nel nostro cuore e a riconoscere la volontà del Signore”.
Qui ha aggiunto a braccio: “Ricordo una volta, ero nel confessionale, e una coda lunga davanti, nel santuario di Lujan… e c’era in coda un ragazzotto tutto moderno con i tatuaggi. Ed è venuto per dirmi cosa gli succedeva. Era un problema grosso, difficile: ‘Ho raccontato tutto questo alla mia mamma, e mia mamma mi ha detto: Vai dalla Madonna e lei ti dirà cosa devi fare’. Ecco una donna che aveva il dono del consiglio!… Quel ragazzo mi ha detto: ‘Io ho guardato la Madonna e ho sentito che devo fare questo, questo, questo’. Io non ho dovuto [nemmeno] parlare, [hanno fatto] tutto la mamma, la Madonna e il ragazzo. Questo è il dono del consiglio!”.
“Che lo Spirito – ha concluso il Vescovo di Roma – possa sempre infondere nel nostro cuore questa certezza, e ricolmarci così della Sua consolazione e della Sua pace! Chiedete sempre il dono del consiglio!”.